PAOLO CAMILLI
Paolo Camilli con il teatro ha un rapporto intermittente: lo comincia alle elementari, lo molla al liceo perché considerato una «roba da femmine». Lo riprende dopo il diploma, lo sospende quando la sua carriera di attore satirico sui social spicca il volo. Classe 1986, marchigiano che vive a Roma, gay dichiarato in un mondo che ancora nega agli interpreti omosessuali ruoli da protagonisti etero, ha affilato la sua ironia durante l’adolescenza: «A scuola vigeva la legge della giungla, con il leone che sbrana la gazzella. Io ero la gazzella. Mi difendevo facendo il simpaticone». Oggi quella tattica gli frutta quasi 200mila follower su Instagram. E non poche soddisfazioni: «L’altro giorno mi ha scritto un ragazzo: grazie alle mie stories ha trovato il coraggio di fare coming out con il suo migliore amico. Per me questo vale più di un Oscar».