La multa letteraria
Questa multa si paga leggendo, gente! Se restituite un libro in ritardo alla biblioteca, e la tessera è stata disabilitata, potete riattivarla dedicandovi a una sessione di lettura. Un’ora vale cinque dollari. Vedere un film, anche se tratto da un libro, o ascoltare musica non conta. Graphic novel, fumetti, giornali, anche in formato digitale, sì.
Anche gli audiolibri vanno bene. L’esperimento non è recente (è partito quattro anni fa), ma il bello è che continua a funzionare: 13 mila account di ragazzi e ragazze ripristinati e 50 mila sessioni di lettura nelle biblioteche della contea di Los Angeles. Questa curiosa «multa letteraria» potrebbe essere presa a modello anche in altri contesti: a cominciare da quello scolastico. E chissà che il multato di turno non si trovi a scoprire che leggere non è così male. Di sicuro, non è una tortura. Chiedere conferma a un appassionato frequentatore di biblioteche della contea di Los Angeles: un ragazzino speciale nato cento anni fa e innamorato dei libri.
Nonostante la fama planetaria che aveva raggiunto, continuava a frequentare la biblioteca di quartiere di cui aveva la tessera da adolescente. Passava di lì per prendere in prestito un volume, per fermarsi a parlare con i giovanissimi lettori, per ritagliarsi un’ora di scrittura nel silenzio (il suo romanzo più famoso, Fahrenheit 451, nacque su una macchina da scrivere a noleggio nel seminterrato della biblioteca universitaria di Los Angeles). Fino alla fine, ha promosso raccolte fondi per le biblioteche e facendo generose donazioni lui stesso. Perché – diceva – le biblioteche mi hanno cresciuto.
E anche: credo più nelle biblioteche che nelle scuole e nelle università. E: se sai leggere, sai decidere. Infine: fai che l’immaginazione sia il centro della tua vita. Si chiamava Ray Bradbury.