Un referendum che in pochi giorni ha raggiunto 500 mila firme
Un referendum che in una manciata di giorni raggiunge le 500 mila firme per poter andare al voto, nuove proposte di legge, il sostegno di Emma Bonino e dei nuovi attivisti: c’è grande fermento sul pianeta della CANNABIS LEGALE
édifficile raccontare il misto di euforia, speranza, sollievo che si vive in questo momento nel mondo che si batte per la legalizzazione della cannabis. Sembra di vivere in quella famosa frase di Lenin: ci sono decenni in cui non succede nulla e settimane in cui succedono decenni. Sta andando esattamente così con il referendum proposto il 12 settembre, che chiede di eliminare il reato di coltivazione, rimuovere le pene detentive per qualsiasi condotta legata alla sostanza e cancellare la sanzione amministrativa del ritiro della patente. Il conteggio febbrile delle firme è schizzato in alto appena la raccolta è apparsa in Rete: in 4 giorni 400 mila, una corsa verso il traguardo delle 500 mila che nemmeno la 4x100 italiana a Tokyo. Dopo la storia Instagram di Fedez ci sono stati picchi di quattro firme al secondo, una velocità di crociera di 7 mila firme orarie: è questo il passo dell’Italia che prende di nuovo la parola. Lo avevamo visto già col referendum sull’eutanasia o lungo la strada ancora impervia del Ddl Zan. Nei comitati promotori devono aver urlato «Si può fare!», come Gene Wilder in Frankenstein Junior.
Antonella Soldo è coordinatrice di Meglio legale, l’organizzazione nata durante il primo lockdown per fare rete tra le realtà antiproibizioniste in Italia e che ha avuto un ruolo centrale in questa campagna, accanto allA’ ssociazione Luca Coscioni. In primavera, Meglio legale aveva organizzato la disobbedienza civile sui balconi: una piantina coltivata alla luce del sole per ogni attivista o simpatizzante. Era una protesta simbolica, non ci hanno messo molto però ad arrivare alla sostanza dei numeri e della politica. Questo momento storico Antonella lo racconta così: «Abbiamo aggirato i grandi partiti, abbiamo retto al disinteresse delle Tv, abbiamo fatto tutto senza lobby di investimento. C’è una fame di partecipazione incredibile, questo tema era stato espulso dalle agende, ma riguarda milioni di consumatori, pazienti, ragazzini che oggi sono costretti a entrare in contatto con la criminalità organizzata e che possono vedersi la vita rovinata da una retata».