La stampa fa analizzare la grafia dei suoi BIGLIETTI D’AUGURI per svelare il suo vero carattere
regina di cuori. «Il modo in cui scrive rivela che la principessa è una persona prudente, riservata, molto attenta al dettaglio, affettuosa e organizzata», dicono i media. Ma tutta questa attenzione spaventa Leonor e i suoi genitori. Non a caso, forse, la ragazza abbandonerà il suo Paese anche durante gli studi universitari. Lontana dalla Spagna, e dai media, cercherà di vivere la sua vita in anonimato, fatte salve le occasioni istituzionali dove la sua presenza è necessaria. Come quella vissuta per il suo decimo compleanno, quando è stata insignita del Toson d’Oro, uno dei più antichi e importanti ordini cavallereschi d’Europa, le cui origini risalgono al XV secolo.
Il riconoscimento, in realtà, non le è stato consegnato fino al gennaio del 2018, quando suo padre Filippo VI, nel metterle il collare appartenuto al suo bisnonno paterno, don Giovanni di Borbone, pretendente all’estinto trono di Spagna durante la dittatura franchista, le ha detto: «D’ora in poi le tue azioni saranno guidate da dignità ed esemplarità, onestà e integrità, dalla capacità di rinuncia e sacrificio e dalla dedizione senza riserve per il tuo Paese e il tuo popolo». Pochi giorni dopo, per festeggiare i cinquant’anni del re, la casa reale ha diffuso un video con scene quotidiane della famiglia, dove la principessina appariva come una bambina timida mentre recitava la tavola periodica. Una timidezza che appare come una sorta di corazza, pretesa o autoimposta, in un palazzo dove la norma ereditata dalla trisavola di Leonor, la consorte Victoria Eugenia di Battenberg, è quella secondo cui «le regine non piangono».
Le apparizioni istituzionali si sono poi moltiplicate. Il 31 ottobre 2018, lo stesso giorno in cui compiva 13 anni, Leonor ha letto in pubblico il primo articolo della Costituzione spagnola, in vista delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario della sua approvazione. I media hanno constatato che ha ereditato la dizione di sua madre, che è stata presentatrice del telegiornale della Televisión Pública Española fino al 2003, quando è stato annunciato il suo fidanzamento con Filippo di Borbone. Ma Leonor dal 2014 è anche presidentessa d’onore della Fundación Princesa de Asturias. Nel 2019, nel pronunciare il suo primo discorso durante la cerimonia di consegna dei premi di questa istituzione, ha ammesso di vivere «un momento indimenticabile». E ha aggiunto: «Come ha detto mio padre, essere qui oggi, alla mia età, è un’esperienza che porterò per sempre nel profondo del cuore».
Le regine in Spagna si contano sulle dita di una mano. La prima fu Isabella I di Castiglia, chiamata «La cattolica». Ha regnato dal 1474 al 1504 dopo un periodo di intense guerre, prima contro il suo fratellastro Enrico IV e poi contro i sostenitori della figlia di lui, Giovanna.
La successiva fu Giovanna I, figlia di re cattolici, sovrana di Castiglia dal 1504 al 1555 e di Aragona dal 1516 al 1555. A partire dal 1506 non governò direttamente, poiché il compito fu assunto da suo marito Filippo dA’ sburgo, poi da suo padre Ferdinando II dA’ ragona, e infine da suo figlio, Carlo I di Spagna e V del Sacro Romano Impero Germanico. Prima di Leonor c’è stata la regina Isabella II, salita al trono nel 1833, quando non aveva ancora compiuto tre anni. Lo zio, l’infante Carlo Maria Isidoro, non la riconobbe come monarca in quanto donna e avviò la Prima Guerra Carlista. Nel 1868 fu detronizzata.
Chissà quali sfide e tiri mancini dovrà affrontare Leonor in futuro. Mentre il 39,4% degli spagnoli spera in una terza Repubblica, un’altra parte della popolazione si chiede semplicemente con quale tiara debutterà la principessa il giorno che diventerà maggiorenne.