COUP OF GRACE
Non interrogatevi sulla sua identità. Coup of Grace (su Ig @coupofgrace) vuole rimanere anonimo. Non per alimentare il mistero intorno alle sue opere. Bensì per evitare ritorsioni che sono all’ordine del giorno nel suo Paese, il Messico che l’ex presidente Donald Trump ha provato a isolare con il controverso programma sull’immigrazione Remain in Mexico (tuttora in vigore in seguito a una sentenza della Corte Suprema dello scorso agosto). Classe 1982, il primo dipinto, olio su tela, risale ai tempi del college: raffigura in modo realistico quattro bambole di plastica abbandonate in un mercatino delle pulci. «L’ho regalato ai miei genitori», dice. Fino all’altro ieri – ovvero il finire del 2020 – Coup of Grace può infatti definirsi un pittore tradizionale, ossessionato dallo studio del movimento. Poi, decide di applicarlo altrove: agli Nft, alla blockchain. «Con la giusta conoscenza e meno di 10 dollari puoi iniziare una carriera nella crypto arte. Stiamo vivendo un nuovo Rinascimento, un cambio di paradigma che non è semplice da comprendere ma che porterà a un bellissimo ibrido tra fisico e digitale, tra umano e intelligenza artificiale». Ora alle prese con l’esplorazione della cosiddetta glitch art e del metaverso, i suoi riferimenti classici abbracciano Giorgio Morandi, Francis Bacon, Artemisia Gentileschi, Édouard Vuillard, Anselm Kiefer, Gerhard Richter, Cecily Brown e Joaquín Sorolla; mentre colleziona meme, opere cyberpunk e di arte generativa. Quando non crea, gioca coi figli, legge, ascolta musica e si diverte con sintetizzatori e campionatori, produce birra artigianale.