Il movimento Birds Aren’t Real
L’arte arte è una bugia che ci fa avvicinare alla verità» (El
es una mentira que nos acerca a la verdad). Lo diceva nientepopodimeno che Pablo Picasso, senza immaginarsi che in futuro la bugia sarebbe diventata un’arte autonoma sotto il nome di fake news, con lo scopo opposto di allontanarci il più possibile dalla verità. Lo ha capito bene un ragazzo di Memphis, Peter McIndoe, 23 anni, che nel 2017 – esasperato dalle peggiori assurde cospirazioni immaginate dagli accaniti sostenitori di Trump – si è inventato il movimento Birds Aren’t Real, gli uccelli non sono veri. Non è un riferimento alle migliaia di piccioni, che un tempo erano veri, che Maurizio Cattelan mette dappertutto nelle sue mostre, ma una fantastica balla, un’opera d’arte secondo me, perché – come diceva il buon Picasso – ci avvicina alla realtà dei nostri tempi, purtroppo popolata da bugiardi coglioni criminali capaci d’inventarsi le falsità più ridicole e pericolose, tipo che con il vaccino ci iniettano il 5G trasformandoci in degli Idiotphone viventi.
McIndoe e i suoi amici hanno usato cartelloni e graffiti sparsi qua e là in America per diffondere la notizia che gli uccelli in cielo non sono veri, ma droni creati dai servizi segreti per controllarci. In che cosa consiste il lato artistico dell’operazione? Nel fatto che un sacco di gente ha creduto al complotto. Dai tempi di Picasso le cose sono cambiate, le bugie non si dipingono soltanto ma s’inventano in mille altri modi e in mille altri mondi, da quelli digitali agli NFT, alle fake fake news. Quando la bugia, il drone piccione, prende in giro la follia, diventa – come l’arte – deliziosa magia.