COVIBESITY, L’ALTRA FACCIA DELLA PANDEMIA
L’alimentazione sbilanciata dei bambini nell’epoca Covid ha indotto i pediatri a coniare il termine «Covibesity», per indicare l’aggravamento dell’obesità.
Nel corso della pandemia, circa il 40% dei bambini italiani ha infatti modificato le proprie abitudini alimentari: il 27% ha aumentato il consumo di snack (60,3%), succhi di frutta (14%) e bibite zuccherate (10,4%). «Questa condizione si è sovrapposta a un problema preesistente», spiega Francesco Chiarelli, direttore della Clinica pediatrica dell’Università di Chieti e membro della Società Italiana di Pediatria. «L’Italia è uno dei paesi con il tasso più alto di bambini obesi: uno su tre». Cosa fare? «Agire a livello culturale sui genitori. Far capire che un bambino sovrappeso è un bambino che ha e avrà problemi di salute. Ciò che più conta è impegnarsi invece a “nutrirne il cervello”».