Vanity Fair (Italy)

Tale madre TALE FIGLIA

Dice di somigliare di più al papà. Ma della mamma Tilda, Honor Swinton Byrne ha seguito le orme. La prova provata: The Souvenir Part II

- DI CRISTIANA ALLIEVI

Se vuoi cominciare, meglio farlo con l’amica storica di tua madre. Il massimo: con entrambe. È quello che deve aver pensato Honor Swinton Byrne, visto che la sua prima volta sullo schermo (a parte un cameo in Io sono l’amore di Luca Guadagnino) è affiancata dalla mamma Tilda ed è diretta dalla di lei best friend Joanna Hogg. Ventiquatt­ro anni, studi di Psicologia a Edimburgo, un fratello gemello di nome Xavier e il papà John sceneggiat­ore, Honor ha debuttato in The Souvenir Parte 1 e 2 (ora anche la seconda è sulle principali piattaform­e), film semi autobiogra­fico che ripercorre la vita artistica della stessa regista. Curiosità: nel cast ci sono persino i tre Springer Spaniel di casa Swinton, che allo scorso festival di Cannes hanno ricevuto il Palm Dog per la performanc­e.

Come si è preparata?

«Ho letto i diari e le lettere di Joanna, non c’era nemmeno una sceneggiat­ura».

Sua mamma non ha frequentat­o una scuola di recitazion­e. Lei?

«Ho il suo stesso approccio: prendo dalle esperienze della vita».

Recitare è stato come se lo immaginava?

«Sono cresciuta in questo ambiente e sapevo che è un lavoro durissimo. Però, è diverso quando lo fai tu. Ho detto a mia madre che finalmente la capivo: è dare se stessi di continuo».

Com’è stato condivider­e il set con lei?

«Molto interessan­te. La nostra relazione è agli antipodi di quella che si vede in The Souvenir. La difficoltà è stato non poterla abbracciar­e, specie con il suo look di scena, con il quale sembrava la nonna!».

È vero che tra la prima e la seconda parte del film è andata a fare volontaria­to in Africa?

«Sì, avevo bisogno di staccare e mettere un po’ di distanza dall’intensità delle riprese. Sono stata via cinque mesi, durante i quali ho insegnato ai bambini delle scuole elementari.

A un certo punto mia madre è venuta a trovarmi con il suo compagno (Sandro Kopp, ndr); sono andata ad accoglierl­i all’aeroporto e ho detto: “Benvenuti nel mio Paese”. Anche lei, alla mia età, era stata volontaria in Kenya».

Che cosa ha ereditato da sua mamma?

«Una certa disinvoltu­ra, l’ottimismo e il fatto di credere nell’intelligen­za emotiva».

Esteticame­nte assomiglia di più a suo padre.

«Sì, entrambi abbiamo questa faccia lunga. Mio fratello, invece, è tutto nostra madre».

Lei e Xavier siete simili?

«Per niente! Lui è serissimo e non parla delle sue emozioni».

A proposito di emozioni: che cosa la entusiasma del cinema?

«Adoro horror, zombie, omicidi e dintorni».

Avrà amato Suspiria di Luca Guadagnino...

«Tantissimo! È stata la prima volta che guardando un film mi sono dovuta voltare dall’altra parte per la paura».

 ?? ?? INSEPARABI­LI (ANCHE) SUL SET Da sinistra, in senso orario, Honor Swinton Byrne con la madre Tilda in tre scene di The Souvenir Part II.
INSEPARABI­LI (ANCHE) SUL SET Da sinistra, in senso orario, Honor Swinton Byrne con la madre Tilda in tre scene di The Souvenir Part II.
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