Ci mancava solo il Negging
L’incontri, altro giorno in radio parlavamo di app di
perché è appena stata lanciata la prima – si chiama Planet Theta – dove ci si frequenta nel Metaverso.
Parlando di app tradizionali, invece, è saltata fuori una novità: si stanno diffondendo dei veri e propri corsi online a pagamento per uomini che usano le app con l’obiettivo di portarsi a letto il più gran numero possibile di donne. Ho guardato su Instagram il profilo di un paio di questi sfigatissimi pseudoguru che insegnerebbero tecniche di seduzione. Riporto alcuni dei loro strambi consigli: le ragazze non escono con chi ha la Postepay; indossa eyeliner e camicie da poeta; impara il tuo codice fiscale a memoria perché le donne rimangono impressionate dagli uomini che ricordano le cose… fin qui, mi sembrano scemenze, ma pazienza. Si va sul pesante quando i consigli diventano: «Se vuoi andare sul sicuro, provaci con una ragazza che ha un disturbo alimentare». Ecco che ci si avvicina al territorio del Negging, o Neg: un’inquietante tecnica per sedurre che consiste nel minare l’autostima femminile per rendere più fragile e quindi più manipolabile la preda. Esempi pratici: finti complimenti tesi a rendere le donne insicure, come «Di solito mi piacciono le ragazze magre ma tu sei così vera», o «Prima stavo con una tipa bellissima ma tu sei molto più dolce». Insomma, critiche mascherate da complimenti.
Oltre alle solite tecniche da bulletti della scuola media: non richiamare, chiudere la conversazione per primi, mostrarsi distanti e poco interessati… il vecchio teorema di Marco Ferradini «Prendi una donna, trattala male… e allora sì vedrai che ti amerà», attualizzato per trogloditi digitali. A un certo punto ha telefonato una psicologa e ha dato un consiglio apparentemente scontato.
Non di non frequentare le app di incontri, ma di scappare subito e a gambe levate dagli uomini che fanno sentire a disagio, criticano, manipolano, fanno star male. Come nella vita.