Vanity Fair (Italy)

Un’altra me

- di DANIELA COLLU Davvero riderò di nuovo con un’altra come ridevo con lei?

No, per carità, questo non accadrà, o almeno a me non è mai successo. Però ho ricomincia­to a ridere, sempre, ogni volta, dopo aver pianto, e aver spento le luci sul mondo. Piano piano, da sola, con le persone che amo, con i film, con i libri, con la gente per la strada, ho iniziato di nuovo a sentire che avrei riso, che quella scocca di tristezza si era rotta come il sale su un’orata al forno. E poi ho avuto fortuna, è arrivato qualcuno che mi ha fatto ridere, ma non come chi era venuto prima, in un modo nuovo, in un mondo nuovo. C’era un’altra voce, c’erano altri ricordi, un’altra ironia, c’era un’altra me e ho ringraziat­o la mia testa e il mio cuore di questo incredibil­e servizio quasi automatico di rinnovamen­to emotivo, e il tempo che era passato, lasciando un futuro diverso nel mio destino.

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