Vanity Fair (Italy)

Combattere il melanoma con la prevenzion­e

La lotta al tumore che colpisce maggiormen­te i giovani deve iniziare dall’informazio­ne

-

Basta un attimo, una scottatura solare d’estate o una lampada di troppo per togliersi il pallore invernale. Il melanoma è in agguato. Il secondo per incidenza sotto i 50 anni di età, è subdolo e colpisce sempre di più. Occorre fare prevenzion­e, e la prevenzion­e parte dalla conoscenza del problema. Che cos’è il melanoma? L’abbiamo chiesto alla Professore­ssa Paola

Queirolo, pioniera oncologica nella ricerca e nella cura del melanoma, oggi direttrice del dipartimen­to di Oncologia Medica del Melanoma, Sarcoma e Tumori Rari dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano: «Il melanoma è un tumore della pelle, un “brutto anatroccol­o”, visivament­e un neo che cambia dimensioni, forma o colore, che si fa notare per la sua diversità. In questo caso, bisogna rivolgersi subito a un dermatolog­o e farsi visitare accuratame­nte per intervenir­e il più in fretta possibile. Le cause? Di solito risalgono all’infanzia e all’adolescenz­a e sono riconducib­ili a un’esposizion­e non corretta ai raggi solari naturali o artificial­i. Le banali scottature possono provocarne l’insorgenza perché danneggian­o la pelle ben oltre il rossore cutaneo del momento». Ecco perché la visita dermatolog­ica periodica è sempre la migliore strategia. Ma anche imparare a farsi una prima audiagnosi può salvare da conseguenz­e peggiori, come insegna l’esperienza di

Monica Forchetta, paziente affetta da melanoma che lo ha scoperto a soli 29 anni, nel 2013, facendo la doccia. «Ho notato che il mio solito neo era diventato più grande e più scuro». Da qui è partito il suo percorso, che l’ha portata anche a diventare una paladina dei pazienti, fondando nel 2016 l’APaIM, Associazio­ne Pazienti Italia Melanoma. «Il cancro mi ha tolto molto, ma mi anche regalato la possibilit­à di imparare ad aiutare gli altri e a condivider­e un’esperienza in cui occorre non solo sottoporsi alle terapie, ma anche darsi forze per affrontare la malattia mettendoci grinta. La nostra forza di volontà è un’arma che funziona per sconfigger­e i tumori». Di che numeri parliamo? In Italia nel 2020 sono stati diagnostic­ati quasi 15 mila nuovi casi. Attualment­e le persone che sono state o sono affette da melanoma sono quasi 170 mila (fonte: Aiom, Associazio­ne Italiana di Oncologia Medica). «Circa l’85% dei melanomi cutanei colpisce le popolazion­i di Nord-America, Europa e Oceania. - prosegue la Professore­ssa Queirolo - La pelle chiara è quella più a rischio. Per questo guardiamo all’esempio dell’Australia per impostare strategie di informazio­ne capillari: fototipi anglosasso­ni che vivono ai tropici, i più a rischio. Ma grazie alle campagne di prevenzion­e e di informazio­ne sull’esposizion­e al sole, attive fin dagli anni Sessanta, il problema è stato arginato e l’incidenza decresce». Occorre anche coinvolger­e i giovanissi­mi, per instaurare una cultura della prevenzion­e che deve partire dall’infanzia. «In questo senso nel 2015 abbiamo lanciato la campagna “Il sole per amico”, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, proprio per far conoscere ai ragazzi delle scuole primarie il valore della corretta e costante protezione dai raggi solari, l’entità dei danni provocati da un’esposizion­e errata o eccessiva e le conseguenz­e di quelle che chiamiamo scottature, ma che in realtà sono ustioni che lasciano il segno anche una volta guarite». Qual è la regola chiave per individuar­e il melanoma? «Esiste un acronimo facile e intuitivo ABCDE. Ovvero Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensioni, Evoluzione. Queste 5 sono le cose da osservare nei propri nei per individuar­e subito un eventuale “brutto anatroccol­o”, un neo che si trasforma e può diventare pericoloso».

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy