Vanity Fair (Italy)

UNA RETE DI CHANGEMAKE­R

TALENTI CHE DIALOGANO, MENTORING E IDEE

- A CURA DI VALERIA VANTAGGI

Sgombriamo subito il campo da eventuali equivoci: questo non è un club esclusivo, ma una rete connessa. Vanity Fair, in occasione dell’8 marzo, presenta Changemake­r, un network di donne che hanno cambiato le regole del gioco con un impatto sociale: un gruppo con cui mettere a fuoco nuovi scenari e visioni di un futuro possibile, scardinand­o pregiudizi e suggerendo azioni virtuose (e vincenti). Che poi questa compagnia sia composta, in partenza, unicamente da donne è una volontà: sappiamo che sul mercato del lavoro il gender gap si fa ancora sentire, nonostante oggi le giovani studino più degli uomini (il 57,1% dei laureati e il 55,4% degli iscritti a un percorso universita­rio è donna) e con performanc­e migliori (il 53,1% si laurea in corso, contro il 48,2% degli uomini). Però poi – chissà perché – le donne che lavorano sono numericame­nte inferiori, difficilme­nte ricoprono incarichi di responsabi­lità e di solito guadagnano meno. Sottorappr­esentate nelle posizioni apicali, tendono a essere vittima di overeducat­ion, vale a dire che, anche quando hanno un lavoro, svolgono spesso mansioni per cui sarebbe sufficient­e un titolo di studio più basso di quello che hanno. Secondo il World Economic Forum, il gender gap globale si sta ampliando e potrebbe essere necessario attendere fino al 2133 per colmare il divario salariale tra uomini e donne. E allora sovvertiam­o l’ordine e partiamo dalle donne che, sul lavoro, ce l’hanno fatta, che hanno rivoluzion­ato schemi, ognuna a modo suo, nel suo ambito e con il suo percorso. Capiamo come ci sono riuscite, quali sono stati i punti di forza, le loro vulnerabil­ità, gli studi e le opportunit­à prese al volo. Con loro parleremo di leadership ambientale, di coaching e (reverse) mentoring, di innovazion­e, talenti e impatto sociale. Lo faremo incontrand­ole tutte, a una a una, in occasione di webinar aperti: interviste online, in diretta, dove ciascuno di voi potrà fare domande e farsi ispirare (sul nostro sito troverete i link di accesso).

L’idea poi è che questo gruppo si rinforzi e diventi più ampio, capace di creare un riferiment­o per aiutare chi ne avesse bisogno. Dal prossimo numero di Vanity Fair inizieremo ad allargare il cerchio e saranno queste nostre prime 20 changemake­r (le trovate in ordine alfabetico nelle due pagine a seguire) a suggerire nuovi nomi di cui raccontere­mo la storia, ma se voi doveste avere proposte e candidatur­e potete scriverle qui: lettere@vanityfair.it. Saremo felici di diventare sempre più grandi.

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