Acqua sul fuoco
Intrecciando vari approcci, la medicina funzionale punta a ristabilire l’equilibrio del corpo, «spegnendo» le cause dell’infiammazione
Nel suo studio si va per capire se il nostro stile di vita rischia di farci ammalare. La medicina funzionale studia i meccanismi alla base delle malattie croniche e cura i sintomi non riconducibili a una patologia specifica, ma spesso a uno stato di infiammazione cronica – come insonnia, cefalea, colon irritabile, intolleranze – con un approccio sistemico che parte dall’individuo nel suo insieme, compresi lo stile di vita, le interazioni con l’ambiente e i processi biologici dell’organismo: «Lo scopo principale di questa disciplina è quello di ristabilire l’equilibrio del corpo e di migliorare la sua funzione, con l’obiettivo finale di prevenire più che di trattare le malattie attraverso uno stile di vita sano, una corretta alimentazione, la promozione dell’esercizio fisico e della gestione dello stress puntando sulla nutrizione, l’integrazione alimentare ed esercizi specifici di respirazione», spiega Luisa Forteleoni, medico fisiatra esperta in Medicina Funzionale del Centro Medisfera di Milano. «Diversamente da come si è pensato in precedenza, l’impatto maggiore sulla manifestazione di una patologia non è dato unicamente dai geni: le nostre abitudini e l’ambiente che ci circonda possono slatentizzare malattie genetiche o addirittura fare in modo che si creino le condizioni per lo sviluppo di patologie non genetiche. La medicina funzionale, oltre a essere preventiva, è quindi soprattutto predittiva, perché attraverso alcune valutazioni strumentali individua i parametri comuni allo sviluppo di alcune malattie. Lo stato di infiammazione cronica di basso grado, per esempio, è una di quelle condizioni. Per valutare il livello di infiammazione si effettua una bioimpedenziometria e l’esame per la misurazione del Sistema Nervoso Autonomo insieme ad altri test diagnostici, e si procede poi con la prescrizione di un piano nutrizionale e fisico-motorio, oltre a esercizi respiratori e integratori funzionali», conclude l’esperta.
«Questa disciplina si basa sui meccanismi di regolazione dello stress, per stimolare l’organismo a migliorare le sue funzioni» — Luisa Forteleoni