Torna l’era del metallo
Una maison storica si reinventa cambiando nome e debuttando nel make-up con una linea geniale, come il suo fondatore
Per Paco Rabanne il futuro non è mai stato troppo lontano. Il suo debutto avvenne nel 1966 con la collezione manifesto «12 abiti non indossabili in materiali contemporanei», realizzata con lastre di alluminio unite da anelli di metallo, futuristici e sorprendentemente sensuali, indossati poi da Audrey Hepburn in Cenerentola a Parigi del 1966 e da Jane Fonda in Barbarella nel ’68. Ha incarnato lo spirito della controcultura sfidando le convenzioni e aprendo il mondo della moda all’utilizzo di materiali nuovi con orizzonti creativi più vicini a quelli dell’architettura e dell’arte contemporanea che alle regole del ben vestire. Per celebrare i trent’anni della maison, nel 1996, lanciò la limited edition (ormai introvabile) di un abito in versione fai da te, venduto in una valigia con l’occorrente e le istruzioni. Quest’anno, a pochi mesi dalla scomparsa del suo fondatore, sorprende ancora una volta ribattezzandosi in Rabanne: più veloce, semplice e moderno. E irrompendo – è il caso di dirlo – nel mercato del make-up con una linea high tech, gender fluid e futuristica ispirata ai bagliori del metallo. Avanguardia e tecnologia solo le due cifre distintive sia per le formulazioni sia per il pack ispirato alle piastre cult: «Ancora una volta vogliamo cambiare le regole del gioco restando fedeli al Dna del brand: il make-up, come gli abiti, deve essere avveniristico e allo stesso tempo sensuale e facile nell’approccio. Così, se l’universo Nude riesce a far emergere la vera luminosità della pelle, gli ombretti
Eyephoria sono stati pensati per essere usati con le dita», spiega Diane Kendal, Global Beauty Creative Director di Rabanne Beauty. «Abbiamo poi creato prodotti che attualmente non esistono sul mercato, come gli spray Arts Factory ispirati ai murales dalla texture scintillante e iperpigmentata che possono essere usati su tutto il corpo, così come i rossetti Rouge Rabanne». Lunga vita allo spirito dell’enfant terrible de la mode.
«Non esiste la bellezza. Ma TANTE BELLEZZE che aspettano di esprimersi» — Diane Kendal
Stirare non è mai stato così smart e veloce. Addio a lunghe sessioni di stiro regolando in continuazione la temperatura a seconda dei tessuti: grazie a Philips il ferro da stiro è diventato un oggetto intelligente alleato della quotidianità. Il nuovo ferro generatore di vapore Philips Perfectcare Serie 6000 riesce a passare dal denim alla seta senza il bisogno di dover regolare la temperatura. Il merito è della tecnologia Optimaltemp, grazie alla quale il device è sempre pronto ad affrontare qualsiasi tipo di tessuto, senza dover agire su manopole o impostazioni di calore. Il tutto senza più preoccuparsi di spiacevoli bruciature sui vestiti, garantendo protezione assoluta del proprio guardaroba. Philips Perfectcare Serie 6000 permette di essere pronti in un attimo anche perché è facile da usare: è compatto, estremamente leggero, maneggevole, super intuitivo e dal design moderno e accattivante, perfetto per essere riposto in poco spazio. Ideale per i giovani alle prime armi e per chi ha una vita ultra impegnata e desidera comunque ottenere una stiratura professionale. Inoltre Philips Perfectcare Serie 6000 è attento al risparmio energetico: il ferro è dotato infatti di una funzione intelligente che lo spegne quando i sensori rilevano che è stato lasciato incustodito e, grazie al sistema anticalcare Smart Calc Clean, genera un alert quando è necessario rimuovere le impurità in modo semplice e sicuro. Il serbatoio dell’acqua è super capiente – 1,8 litri – assicurando fino a a 1,5 ore di uso continuo senza problemi.