PROGETTARE CON INTELLIGENZA ED EMOZIONE
IL PENSIERO CREATIVO DI ARIK LEVY TRA DIVERSE DISCIPLINE ARTISTICHE. CON IL COMPASSO KERN CREA GEOMETRIE PERFETTE
Sono multidisciplinari le competenze di Arik Levy. La sua arte spazia dal design alla tecnica, fino alla scenografia. Il suo percorso, sempre in crescita, gli ha permesso di esporre nelle gallerie più prestigiose e i musei più rinomati del mondo. Israeliano, ma cosmopolita, dopo un periodo in Giappone, dove ha consolidato le sue competenze, ha fondato nel 1997 il suo studio a Parigi, e collabora attivamente con aziende di spessore tra cui Compac, VitrA e Vibia. Levy ha ricevuto numerosi premi di design, tra cui i prestigiosi iF Award, Red Dot Design Award e Design Plus Award.
La “tecnologia” preferita del designer per lavorare è fatta di intelligenza ed emozioni che così spiega: “L’ispirazione è questione di sensibilità nei confronti di ciò che ti circonda: dipende da quanto si assorbe dall’esterno e dal modo in cui si riordinano i vari input pervenuti. Una parte dell’ispirazione è sensazione: i neuroni creano connessioni in base a come reagiamo nei confronti del contesto.” Tra le varie collaborazioni Arik cura la direzione artistica dell’azienda Compac che racconta: “L’incontro con Paco Sanchis, Ceo dell’azienda è stato illuminante. Siamo riusciti a fondere le mie proiezioni sui prodotti con i suoi piani per il marchio. Ho presentato un nuovo modo di vedere il prodotto, comprenderlo e comunicarlo; il processo di pensiero interno è stato adattato a quella che chiamo arte funzionale”. L’approccio creativo con VitrA, azienda turca produttrice di bagni è invece stato più complesso. Levy spiega: “Un po’ come cercare di attraccare una nave cisterna lunga 350 metri in un porto turistico! Erdem Akan, il direttore artistico del gruppo, con il team di ricerca e sviluppo e marketing si è unito per dare vita ai miei progetti. Il risultato è stato una vasta collezione di oltre 40 elementi per il bagno. Un viaggio unico nel benessere, nella meditazione e nell’azione”. Design significa multidisciplinarietà per il designer israeliano: “Le aziende iniziano a capire che il pubblico è più attento a qualità e funzione”. Lo lasciamo cosi, tra razionalità e filosofia, vicino al suo vecchio set di compassi Kern, prezioso regalo del padre a 14 anni. “Crea una geometria assolutamente perfetta” spiega.
C’è musica nell’aria, e così conclude: “È l’amore più recente per la tecnologia: i miei altoparlanti Bose hanno cambiato il suono”.