LA PIETRA DELL’ETNA SBARCA A PARIGI
MADE A MANO, L’AZIENDA DI CALTAGIRONE DI ROSARIO PARRINELLO FORNISCE 400 PANNELLI DI LAVA PER DECORARE IL NUOVO TRIBUNALE PROGETTATO DA RENZO PIANO
da 4000 anni. Da quasi 30 anni studia le varie tecniche e i nuovi processi di trasformazione della pietra lavica dell'Etna che distribuisce con la sua Made a Mano da oltre 20 anni. Oltre allo studio e alle ricerche di questo imprenditore siciliano molto si deve alla storica esperienza degli artigiani francesi o al famoso pittore ritrattista italiano Eugenio Severati del XVII secolo che per primi fecero conoscere l'utilizzo artistico e ceramico di questa materia prima.
Dopo aver studiato le caratteristiche della pietra lavica dell’Etna, e dei suoi nuovi utilizzi - aggiunge Parrinello - “come a Roma si lavora il travertino, in Toscana la pietra serena, a Catania e a Napoli si estrae e si lavora da secoli la pietra lavica sia per l’arredo urbano sia per l’uso residenziale”. La pietra lavica è l’emblema della Sicilia e viene estratta in modo naturale per caduta, con l'unica tecnica tramandata nei secoli di padre in figlio, attraverso l'infiltrazione di acqua piovana negli interstizi delle parti sommitali delle vecchie colate laviche. Parrinello racconta: ”L’acqua diventa ghiaccio e in silenzio, con il suo tempo, crea delle lesioni alla massa lavica. I blocchi non si estraggono da fronti lavici attraverso tagli meccanici o industriali, come per i marmi di Carrara, ma per caduta naturale, processo che avviene in assoluto silenzio dal fronte della cava. Si sentono solo degli scricchiolii da far dire agli addetti ai lavori: ‘Silenzio, la pietra sta parlando’. Sta per staccarsi dal fronte lavico un enorme macigno informe di pietra lavica”. Le cave dell’Etna si possono contare oggi sulle dita di una mano e le lastre prodotte dai
blocchi vengono selezionate dall'azienda calatina in base alla loro grandezza e qualità (per evitare lesioni e imperfezioni durante le fusioni). Più grandi e perfette sono, più sono esclusive. “Ogni lastra viene da noi attentamente esaminata”, spiega Fausto Parrinello, addetto alla gestione e lavorazioni della pietra, “in relazione al tipo di prodotto da realizzare”. Made a Mano produce con la pietra lavica tutto quello che si potrebbe ottenere con un comune granito, aggiungendo principalmente la tecnica della fusione per ceramiche con le relative caratteristiche, per diverse finalità, sia per interni che esterni, alte e basse temperature, con l'esclusivo pregio di adattarsi a soluzioni progettuali di grande interesse artistico e architettonico. Il processo ceramico con la pietra lavica mantiene tutti i pregi e le caratteristiche del manufatto in ceramica, superando le varie possibilità di utilizzo rispetto a un comune granito o pietra dura, al punto tale da essere selezionata e preferita ad altri materiali da parte di designer e architetti, come per esempio per le decorazioni interne per il nuovo tribunale di Parigi o per i pavimenti istoriati di importanti alberghi. Piastrelle, superfici in genere di diverse misure lasciati al naturale o ceramizzate, concepite per utilizzi innovativi e di grande pregio estetico.
I prodotti dell’azienda di Caltagirone, che occupa una ventina di persone, vengono richiesti in tutto il mondo, dall’Acquapark di Krasmodar in Russia, dove la pietra lavica è stata apprezzata per la sua resistenza e capacità di antiscivolo, al nuovo Stadio di Krasnodar, entrambi progetti GMP di Berlino, dal famoso architetto Renzo Piano ad altri progettisti di Case di Moda, Hotels e Resorts. Oggi la Made a Mano, oltre a commercializzare i suoi prodotti, che grazie al nuovo stabilimento e ai moderni macchinari può fornire in quantità ben maggiori del passato, è impegnata nell’innovazione tecnologica e nello studio della pietra lavica per utilizzi innovativi, conducendo ricerche con diverse università Italiane, per esempio nella sostenibilità, in modo da ottimizzare il riciclo degli inerti e ridurre i rifiuti speciali.