BIOLOGICO PER TRADIZIONE
CERTIFICATA DAL 1996 L’AZIENDA “CIU CIU” È FAMOSA PER IL ROSSO PICENO, MA ANCHE PER ALTRE 14 ETICHETTE E PER LA STORIA DEL SUO FONDATORE, NATALINO BARTOLOMEI
Un uomo determinato ma anche sentimentale. Lavorare sodo con la volontà ferrea di comprare quella terra di cui era il mezzadro. La storia di Natalino Bartolomei scorre nelle pagine della sua autobiografia, “Una storia di vino nelle Marche”, ma a raccontarla ci sono anche i figli Massimiliano e Walter. Insieme portano avanti l’azienda Ciu Ciu, dove si produce il Rosso Piceno doc. Parliamo di un vigneto di 180 ettari dal 1996 votato al biologico. Un salto qualitativo e coraggioso quello dell’ ex mezzadro che nel 1970 firma la svolta della famiglia premendo il bottone dell’ascensore sociale. Compra la terra dal suo padrone, ne aggiunge dell’altra moltiplicando l’estensione del vigneto dove nei filari esposti al sole allinea vitigni autoctoni come il Pecorino e la Passerina in buona compagnia dei più tradizionali Sangiovese, Montepulciano e Cabernet. E intanto i figli crescono e sull’onda di quella determinazione, nel 2012 acquisiscono altre aziende che si aggiungono alla casa madre a Offida nelle Marche. Stavolta in
Sicilia (Feudo Luparello) e in Abruzzo (Villa Barcaroli). Tre aziende che nel 2019 battezzano il gruppo “Ciu Ciu Tenimenti Bartolomei”. Ma il focus di Ville&Casali è sull’azienda madre “Ciu Ciu”, a Offida (AP) nelle Marche, dove ad aggiungere smalto a una storia imprenditoriale affascinante, sono la bottaia e lo showroom che la famiglia ha ubicato in un’ala del prestigioso Palazzo Mercolini Tinelli. “Abbiamo acquistato una parte del palazzo” – racconta Walter Bartolomei – “anche in omaggio alla tradizione di questa famiglia marchigiana che un tempo produceva vino oltre al suo principale business, che era il baco da seta. E in rispetto alla tradizione che voleva la cantina posta sotto il palazzo, lì abbiamo realizzato la bottaia, mentre lo showroom è al piano terra. “Ciù Ciù era il soprannome con cui era nota la mia famiglia, quello con cui i clienti ci cercavano in paese per ritirare il vino in cantina. Lo riteniamo un portafortuna”aggiunge Walter- “la nostra filosofia produttiva muove da questa convinzione: per fare il vino buono