THE PARADISE OF FINE CUISINE
Fino a 20- 25 anni fa questi posti erano conosciuti solo per “La malora” di Beppe Fenoglio, il romanzo pubblicato nel 1954 che raccontava della “malasorte” che colpiva una terra avara, abitata da persone prostrate dalla miseria e dalle ingiustizie. Un’opera che ha come protagonista la famiglia Braida, che vive nell’alta Langa, una zona collinare povera di vegetazione e di acqua, dove la terra non era fertile e il cibo era scarso. Eppure, proprio a quel mondo contadino si deve il “miracolo” avvenuto nelle LangheRoero nell’ultimo quarto di secolo. “Se l’Unesco, nel 2014 ha difatti riconosciuto l’eccezionale valore universale di questo paesaggio vitivinicolo come unico al mondo, si deve proprio al sapiente lavoro di generazioni di contadini che hanno saputo costruire e mantenere nel tempo un paesaggio di straordinaria bellezza e grandi tradizioni – spiega Elisabetta Grasso, direttore del Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero – con un’elevata qualità della produzione di vini”. Se prima, dunque, si andava su questi colli per gustare un buon piatto di agnolotti al plin e un ottimo vino, ora tutto il territorio è diventato una destinazione turistica di levatura internazionale, ma di nicchia. Non adattata certo a un turismo di massa, perché la scelta è stata di puntare su strutture alberghiere piccole o medie, con massimo 10-12 camere, a carattere familiare e in linea con il paesaggio. “Nel 2006 – riprende la Grasso – grazie alle Olimpiadi invernali sono stati erogati incentivi per la
Some 20-25 years ago, these places were only known through “La malora” (Ruin) by Beppe Fenoglio, the novel published in 1954 telling the story of the “misfortunes” affecting a mean land. ricettività turistica, e noi come consorzio abbiamo fatto da cabina di regia. Aiutando in primo luogo molti imprenditori nelle pratiche burocratiche, poi nella scelta delle soluzioni più autentiche da adotta