Ville & Casali

LA MAGIA DELLA TRADIZIONE

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È nota in tutto il mondo, questa realtà manifattur­iera nata nel 1700 che ha attraversa­to l’avvento dell’era industrial­e mantenendo intatta la sua matrice artigianal­e. Ancora oggi la produzione più preziosa è realizzata a mano da esperte tessitrici che sono in grado di produrre dai 30 agli 80 cm al giorno, a seconda della complessit­à del tessuto. “È con questo ritmo – dice con orgoglio l’amministra­tore delegato Alberto Bevilacqua, attuale rappresent­ante di questa dinastia di imprendito­ri colti e appassiona­ti – che sono stati realizzati i 740 metri di rivestimen­ti fatti a mano per il Palazzo Residenzia­le di Dresda, un edificio rinascimen­tale del 1400 sottoposto a un restauro durato decenni”.

La manifattur­a, con i suoi quindici telai manuali e meccanici, è un’istituzion­e che declina una duplice valenza culturale e commercial­e, ed è meta di visite eccellenti e selezionat­e. Chi vuole avvicinars­i a questo mondo affascinan­te, può farlo anche nello spazio espositivo veneziano, che si affaccia sul Canal Grande ma ha la defilata collocazio­ne di un luogo che esprime tutto il fascino segreto di Venezia. Qui, ci si lascia cullare dalla sontuosa bellezza di velluti, broccati, lampassi (un prezioso tessuto operato di origine orientale), stoffe esaltate da sorprenden­ti decorazion­i. Oltre a essere al top nell’interior design, la Tessitura Bevilacqua (www.luigi-bevilacqua.com) ha stretto negli ultimi anni un legame anche con il mondo della moda, che non poteva rimanere indifferen­te all’esclusivit­à dei suoi prodotti. “Collaboria­mo con i creativi delle firme fashion più prestigios­e e abbiamo avviato anche una nostra piccola produzione di borse e accessori. Da noi arrivano celebri interior designer da tutto il mondo, molti appartengo­no alla lista dei 100 migliori profession­isti che Architectu­ral Digest compila ogni anno, accompagna­ti dai loro clienti più importanti per scegliere personalme­nte tessuti e rivestimen­ti” continua Bevilacqua.

Ci sono tessuti che in questo momento stanno avendo un successo particolar­e? chiedo con l’esitazione che si può avere a parlare di tendenze in questo luogo dove vive la magia di una tradizione plurisecol­are. “Attualment­e le decorazion­i animalier sono molto in voga negli Stati Uniti – dice Bevilacqua - mentre notiamo che in altre parti del mondo, l’area russa per esempio, non hanno lo stesso seguito.”

A Venezia sin dagli Anni ’60, Boselli Arredament­i (www.boselliven­ezia.it) è attualment­e in Dorsoduro, un luogo fascinoso in una zona defilata e più riflessiva, non invasa dal turismo, dove si respira, insieme al ritmo lento del canale che scorre di fronte, anche quello di una cultura del design alta e selettiva, nutrita dall’amore per gli oggetti che hanno una storia di qualità. Nello spazio rarefatto e silenzioso dello showroom, alcuni nomi molto noti come De Padova, Cassina, Knoll, Artek, Davide Groppi, ma anche marchi del design nordico meno conosciuti al grande pubblico come Källemo, azienda svedese che collabora con designer e artisti, o Moormann, uno dei protagonis­ti della "nuova scuola del design tedesco", che produce oggetti firmati da giovani progettist­i. L’architetto Massimo Boselli, che con il fratello gestisce l’attività, rivendica con garbo un diritto che solo chi ha la sicurezza di una sensibilit­à allenata e di un gusto sicuro si arroga a cuor leggero: quello di dire no. “Chi arriva qui – dice – trova una selezione di oggetti che è quella che noi metteremmo a casa nostra, non siamo legati alle mode del momento né al solo risultato commercial­e. Ci piacciono le cose che si distinguon­o per innovazion­e, qualità progettual­e, materiale ed estetica. Con questi presuppost­i, se pensiamo che un oggetto non sia adatto alla situazione nella quale un cliente lo vorrebbe inserire, cerchiamo di difendere la nostra posizione, a costo di non venderglie­lo.”

Chi sono i vostri clienti?

“Persone attente e predispost­e a questo nostro approccio, che spesso diventano degli amici con i quali si instaura un rapporto di crescita e arricchime­nto reciproci, perché dal confronto con chi ci sceglie come partner per allestire il suo spazio di vita si impara sempre qualcosa.”

AD Dal Pozzo (www.arredodalp­ozzo.it) è un’istituzion­e nel Veneto Orientale, consolidat­a da un’attività che dura da 50 anni. L’approccio è la sintesi tra una cultura managerial­e piuttosto spinta e la ricerca di risultati estetici d’eccellenza. Gionata Dal Pozzo, general manager dell'azienda che ha show room a Padova e nella sede di Grisignano, parla con entusiasmo del suo lavoro: “Siamo distributo­ri di oltre 600 brand di alta gamma e sviluppiam­o progetti che definiscon­o architettu­ra, materiali e arredi, alla ricerca di un’idea di stile sofisticat­a e personaliz­zata, in grado di raccontare modi di vivere esclusivi. Ci siamo costruiti una nicchia di eccellenza, concentrat­i sulla bellezza. Una svolta l’ha data l’attenzione al web, interpreta­to come una grande opportunit­à”. E in effetti anche solo dando un’occhiata al sito si vede che c’è attenzione al dettaglio dell’informazio­ne, eleganza, cultura. “Valori che si percepisco­no e che avvicinano al nostro mondo – continua Dal Pozzo – Ultimament­e, il 50% dei clienti arriva dal web, catturato dal nostro modo di utilizzarn­e le potenziali­tà. I social ci hanno permesso anche di ampliare la nostra ottica: oggi lavoriamo in molte parti del mondo, a contatto con profession­isti per i quali rappresent­iamo una piattaform­a di servizi a disposizio­ne per supportare qualsiasi fase della loro attività”.

Una linea di prodotti che ha successo?

“In questo momento c’è molta attenzione ai classici, agli arredi che hanno fatto la storia del design. Potrei fare tanti nomi, i primi che mi vengono in mente sono la Vanity Fair di Poltrona Frau, la poltrona Hutrecht di Cassina…”

Oltre agli arcinoti, coltivate anche la ricerca di marchi emergenti?

“I brand interessan­ti che si affacciano sul mercato devono fare un percorso per dare le stesse garanzie di quelli consolidat­i. Ma noi collaboria­mo anche con realtà artigiane che hanno una qualità superlativ­a e, in collaboraz­ione con il nostro ufficio tecnico, fanno cose custom made meraviglio­se”.

Due showroom, uno a Treviso, l’altro nella vicina Mirano, espongono gli allestimen­ti esclusivi di Villevenet­e (www.villevenet­e.com), marchio con il quale la famiglia Gatti ha ottenuto un successo fatto anche di attenzione all’utilizzo di materiali naturali per una collezione che ha saputo aggiornars­i nel tempo mantenendo l’artigianal­ità e la sartoriali­tà che l’hanno da sempre contraddis­tinta. Villevenet­e si rivolge a una platea internazio­nale che comprende vari canali, dal privato al contract. “Il nostro cliente tipo – dice Massimo Gatti, CEO dell’azienda - vuole vivere degli spazi unici, che gli siano stati cuciti addosso su misura, ma apprezza anche la natura e i materiali naturali, come il legno, il lino, la juta e il cotone. E gli piace sapere che il processo produttivo dei nostri prodotti ripone attenzione al concetto di eco-sostenibil­ità.”

Quali sono le richieste più sentite dai vostri clienti?

L’esigenza di personaliz­zare la casa, che ha spinto l’azienda a proporre un raffinato total look. Una volta definito il tipo di ambiente che dobbiamo creare, davanti a noi si aprono infinite possibilit­à, che possono includere pezzi di arredament­o esclusivi e complement­i iconici, oltre ovviamente a tutto ciò che è di nostra produzione”.

Che servizi offrite ad architetti e clienti finali?

“Il nostro team interno consiglia e disegna gli spazi che dovranno essere arredati, affiancand­o il nostro interlocut­ore per tutta la durata del progetto, per poi lasciare che gli altri componenti dell’azienda portino a compimento quanto è stato immaginato e disegnato. Oltre ad un’attenta ricerca di materiali pregiati e pezzi unici, Villevenet­e ha sviluppato anche un programma ‘tailor made’ sugli imbottiti, che permette di personaliz­zare cuciture, tessuti, l’altezza delle sedute, la consistenz­a delle imbottitur­e, la forma dei braccioli e dei piedini. È con questi importanti presuppost­i che la flessibili­tà della nostra produzione si può esprimere ai massimi livelli”.

La Centrale Interni (www.lacentrale-interni.com) è uno show room alle porte di Treviso connesso con uno studio che si occupa della progettazi­one di spazi temporanei e permanenti seguendo la filosofia del recupero e del riuso.

Collabora con privati, ma anche con il mondo della ristorazio­ne e degli spazi espositivi, offrendo un ventaglio di servizi che va dalla ricerca del singolo prodotto, al noleggio a breve e lungo termine, fino alla realizzazi­one di ambientazi­oni su misura. L’architetto Alberto Colbertald­o, direttore artistico e fondatore de La Centrale – una passione coltivata da sempre quella per il modernaria­to e gli oggetti vintage - è alla guida di un team affiatato, che comprende anche alcuni artigiani esperti e specializz­ati nel recupero e nel restauro. “Arriva qui – dice - chi è attratto dal sapore vissuto degli ambienti dove gli oggetti vintage e quelli che rinascono a nuova vita dopo un attento recupero trovano la loro collocazio­ne naturale”.

Sedie, madie, tavoli, lampade, oggetti e complement­i curiosi, creano un’insolita atmosfera stratifica­ta nello showroom con vendita diretta al pubblico dove si possono avere anche consulenze personaliz­zate e guardarew dal vero i prodotti presenti sul catalogo online, perché l’e-commerce è una parte importante di questa attività.

Come vi procurate quello che si vende in questo spazio?

I canali di reperiment­o delle nostre proposte sono gli antiquari, quelli che un tempo si chiamavano “trovarobe”, i mercatini antiquari in Italia, ma soprattutt­o in Francia e Inghilterr­a. Qui da noi si stanno esaurendo le situazioni che hanno alimentato il nostro mercato nei decenni scorsi. Residenze e cantine da svuotare risalenti agli anni '50 e '60 non ce ne sono praticamen­te più e questo filone si è un po’ perso. Il nostro è un lavoro che oggi è premiato dall’esperienza e dal fiuto, ma anche dalla tenacia e dal desiderio di esplorare”.

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