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MATTEO NUNZIATI È GUIDATO DA UN’ESIGENZA DI BELLEZZA: “I PROGETTI MIGLIORI? QUELLI CHE MANTENGONO LA FRESCHEZZA E L’AUTENTICITÀ DEI PRIMI SEGNI TRACCIATI CON LA MATITA”
Armonia progettuale e centralità del progetto: è questo il lavoro di Matteo Nunziati, bolognese, architetto a capo di uno dei più interessanti studi di architettura e design del panorama internazionale con sede a Milano. Numerosi i suoi progetti negli Emirati Arabi, Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, India, Maldive e Usa. La Trump Organization, leader nel settore immobiliare, ha scelto Nunziati per il progetto delle Trump Towers a Pune (India): un trampolino di lancio per altri importanti progetti a Miami, Nuova Delhi e Doha con un prestigioso hotel a 5 stelle. Un curriculum progettuale in continua evoluzione: a livello nazionale, collabora con aziende rinomate come Molteni & C., Poliform, Fiam, Flou, Lema, Tonon, Coro, Gruppo Martini Illuminazione, Fontana Arte, Florim-Cedit, La Murrina, Teuco, Rapsel, Lualdi e Listone Giordano. Un perfezionista che pensa a un design per la felicità e per la bellezza che così spiega: “Amo l’arte, l’architettura e il design del Novecento: una corrente artistica profondamente innovativa, ma anche legata alla storia della tradizione artistica italiana. Questo equilibrio tra modernità e antichità, tra innovazione ed eredità culturale, mi affascina molto. L’ispirazione è ovunque: un profumo, un viso, un paesaggio, un sapore. La realtà inconsciamente ci ispira”. Affascinato dall’esigenza del bello, l’architetto racconta: “Il design porta la bellezza nella quotidianità della nostra vita. Sentiamo il bisogno di essere circondati non solo da oggetti utili, ma anche belli, che ci emozionino. Il tentativo di un designer è creare oggetti funzionali e commerciali, che aprano il cuore. Design è semplicità, proporzione, equilibrio tra le parti, attenzione al dettaglio”.
Da ogni imprenditore con il quale ha collaborato, Nunziati ha imparato aspetti diversi e straordinari della progettazione. Per esempio, ricorda che quando fece i complimenti a Nerio Alessandri, per l’azienda Technogym, gli rispose: ‘non abbiamo fatto ancora nulla!’. Questo è lo spirito del design italiano che, messo sempre in discussione e spinto dalla passione, migliora continuamente.
Un incarico prestigioso è quello di art director per Rubelli: “Ho cercato di studiare la vera anima dell’azienda, scoprendo una storia complessa che ha radici antiche. L’aspetto che più mi ha colpito è il rinnovo continuo della tradizione, senza perdere la propria identità. La strada scelta per Rubelli Casa: creare una collezione contemporanea ma equilibrata, coerente e lineare. Classica, ma non imperniata di una classicità nostalgica, citazionista, grossolana, ma densa di memoria. Capace di evocare un’idea di ordine, equilibrio, proporzione e armonia tra le parti, amore per il dettaglio e sapienza costruttiva”.