Come far rivivere un trullo e una lamia
L’INTERIOR DESIGNER GIAN PAOLO GUERRA HA TRASFORMATO A OSTUNI DUE ANNESSI AGRICOLI IN UNA RESIDENZA DI CHARME
Tre estati fa, una coppia di professionisti di Roma si innamora del territorio intorno a Ostuni e, complici le origini pugliesi di lui, decide di stabilire qui il suo buen retiro. Così inizia la costruzione ex novo di una lamia (tipico edificio pugliese, un tempo usato come ricovero dai contadini) nei pressi di un trullo saraceno, all’interno di un terreno ricco di ulivi. Lei un avvocato, lui un ingegnere che per lavoro trascorre parte dell’anno in un Paese orientale, iniziano a dialogare con l’interior designer Gian Paolo Guerra. Il risultato è il connubio tra uno stile country essenziale e il design contemporaneo, con forme e colori che proseguono nel paesaggio: una dimora di charme a una ventina di chilometri dal mare, destinata a lunghi soggiorni estivi. La lamia, struttura in pietra intonacata a calce, ombreggiata
GIAN PAOLO GUERRA: "HO ARMONIZZATO ARREDI MODERNI CON MOBILI CLASSICI E DI RECUPERO"
dagli ulivi e prolungata da una pergola d’ingresso, ha al suo interno un ampio living con la cucina adiacente, due camere e due bagni. Con lo spazio del trullo, ora trasformato in suite, si arriva a un totale di 120 metri quadri, più un ettaro di giardino con piscina. In tutta la lamia, le finestre ampie evidenziano il dialogo con le soluzioni esterne, due pergole con spazi per conversare e mangiare e la piscina con annessa vasca idromassaggio; la connessione indoor-outdoor permane con la natura circostante, caratterizzata dal rigoglio degli ulivi secolari. Gian Paolo Guerra racconta a Ville&Casali di aver concepito il layout degli ambienti e le soluzioni per gli arredi, in accordo con i proprietari: “Mi avevano chiesto di inserire diversi elementi contemporanei; ho pensato di non eccedere in questo senso, ma di armonizzarli con mobili classici e oggetti di recupero”. Nel living, il rosso ferroso della terra pugliese è accostato al giallo delle ginestre: le sedie di Midj, in polipropilene colorato, sono in tinta con i contenitori di liquidi in metallo reinterpretati come vasi da pavimento; mentre il piatto-coppa al centro del tavolo, richiama il giallo delle innovative lampade wireless “Ambrine” di Anna Lari, disseminate un po’ in tutti gli ambienti. “Sopra alla consolle d’ingresso”, racconta Guerra, “ho appeso un cerchio in rame che era la base di un braciere. Nelle cucine, sono appoggiati verticalmente due ‘lavaturi’, antiche assi da bucato”.
Nelle camere da letto dominano gli arredi caldi e funzionali di Scandola; mentre tutte le ceramiche sono state realizzate, site specific, da Nicola Fasano Ceramiche di Grottaglie su ideazione dello Studio Guerra. Per i pavimenti interni è stata scelta la pietra calcarea di Trani.
L’outdoor (firmato da Talenti) comprende due gazebo esterni dedicati al relax, collocati su una pavimentazione in pietra albanese. Il secondo pergolato, con una cucina in muratura che per arredi e tinte rispecchia quella interna, è adiacente al trullo
A SINISTRA, IN ALTO, LA SUITE ALL’INTERNO DEL TRULLO SARACENO, IN BASSO, LA DOCCIA A DUE POSTI. A DESTRA, IN ALTO, LA LAMIA FRA GLI ULIVI SECOLARI, IN BASSO, VEDUTA DELLA PISCINA CON IL TRULLO SARACENO.
TOP LEFT, THE SUITE WITHIN THE SARACEN TRULLO, BELOW, THE TWO-PERSON SHOWER. TOP RIGHT, THE LAMIA AMONG THE ANCIENT OLIVE TREES, BOTTOM, VIEW OF THE SWIMMING POOL WITH THE SARACEN TRULLO. saraceno. Guerra (www.gianpaologuerra.com) ha trasformato la costruzione tipica pugliese in una suggestiva suite. Racconta il designer: “È una struttura preesistente, costruita con una pietra locale, bianca e friabile, il cosiddetto ‘roccato di Ostuni’. A differenza di quello tradizionale, il trullo saraceno ha il tetto a cupola e serviva da rimessa agricola anziché da abitazione”. In accordo con l’impresa edile, Guerra ha mantenuto l’aspetto originario della costruzione, compresi i punti luce e le nicchie, decorate con ceramiche salentine.