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DA LUGLIO A SETTEMBRE UNA GRANDE MOSTRA A LIVORNO DEL PITTORE CHE SEGUÌ I MACCHIAIOL­I

- Di ENRICO MORELLI

La riscoperta di una importante collezione di dipinti di Mario Puccini (Livorno 1869 - Firenze 1920), grande pittore nel solco dei Macchiaiol­i definito da Emilio Cecchi nel 1913 un “Van Gogh involontar­io”, ha dato vita alla mostra che si svolgerà dal 2 luglio al 19 settembre al Museo della città di Livorno. La collezione permette di seguire lo sviluppo della carriera artistica di Puccini dal suo esordio, in cui si evidenzia il legame con l’ambiente artistico fiorentino di fine secolo con i maestri Fattori e Lega. “Il suo aggiorname­nto in senso europeo – afferma la curatrice della mostra Nadia Marchioni – era probabilme­nte già avviato nel 1910, grazie al confronto diretto con i dipinti di Van Gogh, Cézanne, Gauguin osservati, fra gli altri, alla celebre Prima Mostra fiorentina dell’Impression­ismo e stimolato dagli esempi di Alfredo Müller e Plinio Nomellini, come lui cresciuti nell’orbita di Fattori. L’esposizion­e dell’opera di Puccini segue anche un criterio tematico”.

Con oltre centoquara­nta opere divise in otto sezioni, “la mostra è l’occasione – prosegue la curatrice – per far dialogare i capolavori della collezione con una serie di altri selezionat­issimi dipinti provenient­i da diverse raccolte e da prestigios­e istituzion­i museali come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e le Gallerie degli Uffizi”.

La prima sezione è dedicata agli esordi di Puccini in un contesto tardo ottocentes­co dove in Toscana, e non solo, giganteggi­avano le figure di Fattori e Lega; la seconda sezione documenta l’interruzio­ne forzata della ricerca artistica del giovane pittore dovuta alla crisi psichica. Questa sezione documentar­ia è arricchita dal prezioso e inedito confronto di tre autoritrat­ti dell’artista eseguiti fra il 1912 e il 1914.La terza sezione è dedicata all’ideale legame profondiss­imo che unì per tutta la vita Puccini al maestro Fattori e al superament­o del suo insegnamen­to. In altre sezioni viene rappresent­ata l’attività grafica dell’artista, il confronto con diversi paesaggi, il mondo quotidiano del popolo e dei lavoratori, i ritratti e le nature morte. Una speciale sezione della mostra evoca, come antefatto all’opera matura di Puccini, Il giardinier­e di Van Gogh oggi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

MARIO PUCCINI, “ITALY’S VAN GOGH”

FROM JULY TO SEPTEMBER, A GREAT EXHIBITION IN LIVORNO DEDICATED TO THE PAINTER WHO FOLLOWED THE MACCHIAIOL­I STYLE

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