l’auto all’esterno
RISPETTO DELLE NORME, INTEGRAZIONE CON L’ARCHITETTURA E IL PAESAGGIO, INSERIMENTO DI NUOVE FUNZIONI: TUTTE LE REGOLE PER REALIZZARE UN POSTO AUTO COPERTO
Realizzare un posto auto coperto a servizio di un’abitazione può essere un’opportunità funzionale. Che, però, deve tradursi anche in una miglioria architettonica e di impatto paesaggistico. Sul tema, abbiamo ragionato con Carlo Patrizio, architetto ed esperto di rigenerazione urbana, fondatore dello Studio Inthema. «La prima verifica da fare – spiega il professionista – è di tipo normativo. Occorre infatti verificare la conformità fra ciò che s’intende realizzare e le regole urbanistiche e paesaggistiche in vigore. Se mancano queste condizioni, non si otterrà il permesso di realizzare l’opera». Normalmente, l’ampiezza ammessa del nuovo volume è una percentuale che dipende dalle dimensioni della superficie già costruita o, in altri comuni, dalle dimensioni generali del lotto. «Oltre al rispetto delle norme – prosegue Patrizio - è molto importante curare l’integrazione architettonica del nuovo manufatto, che deve avere un materiale e un linguaggio coerente rispetto all’unità abitativa principale. Va inoltre valutato l’impatto percettivo: troppo spesso, le esigenze funzionali finiscono con il prevalere su aspetti come quello dell’interruzione delle visuali, con un danno all’estetica del bene immobile oltre che del paesaggio. Un errore che non va commesso, perché incide anche sul valore della casa». Fra le soluzioni possibili, occorre valutare il posto auto a scomparsa. C’è poi un tema legato alle tecnologie. «Aggiungere un volume per proteggere un’automobile - conclude Patrizio - può essere l’occasione, ad esempio, per introdurre un impianto fotovoltaico a servizio dell’abitazione, integrato magari con una colonnina di ricarica per vetture elettriche. Si tratta di possibilità concrete, incentivate anche dai bonus edilizi e che, se ben progettate, coniugano funzionalità ed efficienza, senza impattare sul paesaggio».