GLI ULTIMI TREND LEGATI ALLA CERAMICA E ALL’ARREDOBAGNO CON LA NUOVA EDIZIONE IN PROGRAMMA A FINE SETTEMBRE A BOLOGNA
-
Di GIORGIA BOLLATI e VERONICA SISINNI
Linee che non potrebbero essere più pulite e minimal. Volumi che tornano all’archetipo geometrico di ogni forma. E colori a contrasto, misti a contaminazioni di altre arti, come la grafica. Le maggiori tendenze del design che riguardano bagni e rivestimenti tornano in scena con la prossima edizione del Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, che si svolgerà in presenza a Bologna per cinque giorni, dal 27 settembre al 1° di ottobre. Saranno più di 500 gli stand, con centinaia di espositori e migliaia di prodotti per gli oltre centomila visitatori previsti.
Aziende e progettisti sono d’accordo: tutto punta all’essenzialità. Un’essenzialità decorata e colorata, però. «Andiamo incontro a semplificazioni sempre maggiori – spiega Elena Tomlenova, interior designer dello studio di progettazione Archventil –. Che si tratti di elementi minimal o dall’ispirazione vintage, tutto si pulisce nelle linee e nei materiali. A fronte di questa ricerca di minimalismo che rimanda un po’ allo stile giapponese, i colori di mobili e sanitari si accendono con tonalità espressive e decorazioni grafiche, con linee, retine o forme geometriche. A questi si abbinano texture e consistenze naturali o neutre. Vasi e bidet più richiesti sono quelli sospesi e compatti per esigenze di praticità». Ogni componente del bagno diventa parte di un equilibrio, di «un’architettura progettata – specifica Roberto Palomba, designer dello studio Palomba Serafini Associati –: questo ha un’anima architettonica, non
"MATERIALI PREGIATI O SEMPLICI SONO DECONTESTUALIZZATI A CONTRASTO, PER SDRAMMATIZZARE E VALORIZZARE TUTTI GLI ELEMENTI DELL’AMBIENTE"
FORME FLUIDE E GEOMETRICHE CON DECORI IN RILIEVO O IN 3D ACCANTO A COLORI ACCESI SONO A CONTRASTO CON AMBIENTI NEUTRI
solo di arredo, ma stabile e che quasi è estensione delle mura». Tutto si coordina, e finiture e materiali creano giochi di rimandi capaci di dare un’identità all’ambiente sviluppando un’atmosfera che segna un’impronta da seguire. «Le cromature delle rubinetterie tendono a sparire, mentre nero opaco e nichel spazzolati si fanno spazio tra le finiture di ceramiche e box doccia – prosegue il designer –. I termoarredi scompaiono e si integrano con i muri mimetizzandosi, oppure, al contrario, come i sanitari che richiamano gli sguardi, diventano espressivi e quasi artistici. Tutto è un gioco di contrasti e parti che spiccano». In questo senso, invece, le strutture più “funzionali” come quelle del box doccia si fanno più sottili, mettendo in evidenza il vetro o la serigrafia delle antine. «Il bagno è più leggero e giocoso – riassume Andrea Del Pedro Pera, architetto dello
PIÙ IL BAGNO È GRANDE E PIÙ POSSIAMO PERMETTERCI FINITURE IMPORTANTI. NEI BAGNI PIÙ PICCOLI TUTTO È CONTENUTO, DAL FASCINO DISCRETO
studio di progettazione Atomaa –. Per pavimenti e pareti si usano rivestimenti materici, dal cemento al legno e ai marmi. Ma anche il gres conserva la sua posizione, perdendo, però, quel ruolo di “simulatore di materiali organici”: viene posato in una bellezza più sincera, accanto a resine e ad altre texture più particolari, fino alle intramontabili pietre pregiate». Accenti naturali o colori coraggiosi per l’ambiente o l’oggetto di design: quello che si ricerca è l’effetto sorpresa.