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AL PALAZZO DUCALE DI URBINO UN’AMPIA RASSEGNA SULL’OPERA DEL PERUGINO, CHE CONTRIBUÌ A DECORARE LA CAPPELLA SISTINA

- di ENRICO MORELLI

Il Palazzo Ducale di Urbino dedica fino al 17 ottobre 2021 una nuova rassegna (una ventina di opere) a un maestro del Rinascimen­to italiano, Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, 1523), con la mostra Perugino, il maestro di Raffaello. «Continua il centenario raffaelles­co (1520) mentre ci si avvia al centenario di Perugino (1523), spiega Vittorio Sgarbi, curatore della mostra che si illumina soprattutt­o attraverso alcuni capolavori, realizzati fra il 1470 e il 1500, in cui, dopo l’arrivo della Pala di Piero della Francesca per la Chiesa di San Bernardino, mausoleo dei duchi, gli artisti tra Umbria, Marche e Toscana cercano una strada nuova, una lingua di emozioni e sentimenti che nessuno saprà interpreta­re meglio di Raffaello. Ma a ispirarlo e a indirizzar­lo fu proprio il Perugino». Con questo appuntamen­to espositivo si chiude quindi un ciclo che aveva come scopo raccontare al grande pubblico il “mondo” di Raffaello: l’ambiente dove era nato, il contesto culturale che lo aveva circondato, ciò che ne aveva influenzat­o l’opera, i personaggi, come Baldassarr­e Castiglion­e, a lui legati in età adulta. Considerat­o che Raffaello era un “genio assoluto”, il Perugino ha dovuto accettare la punizione più amara: vedere l’allievo surclassar­e il maestro. La rassegna si apre con le opere di alcuni artisti umbri e marchigian­i, tra cui Giovanni Boccati e Bartolomeo Caporali, per richiamare il contesto figurativo del secondo Quattrocen­to, nel quale si muove la prima formazione artistica del Perugino. Ma il suo orizzonte si sposta presto a Firenze, nella bottega di Andrea del Verrocchio, a quel tempo frequentat­a dai talenti più promettent­i della pittura fiorentina, tra cui Leonardo, Botticelli e Ghirlandai­o. A Firenze era inoltre possibile ammirare i capolavori dei più celebrati maestri fiamminghi, che Perugino tentò sempre di emulare, specialmen­te nei suoi paesaggi luminosi e smaltati. Non meno importante per la sua formazione fu l’incontro con Piero della Francesca, che gli trasmise un più misurato senso compositiv­o e una perfetta competenza prospettic­a. Nel 1481 fu chiamato a dirigere, insieme ad altri artisti, la decorazion­e della Cappella Sistina, un’impresa che segnerà un punto di svolta decisivo per la sua carriera. Il maestro riuscì a godere per almeno due decenni di un successo incontrast­ato e ad attirare commission­i da ogni parte d’Italia, al punto da tenere ben due botteghe a Firenze e a Perugia.

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AN EXHIBITION OF THE WORK OF RAPHAEL’S MASTER THE DUCAL PALACE IN URBINO IS HOSTING A VAST EXHIBITION OF THE WORKS OF PERUGINO, WHO HELPED TO DECORATE THE SISTINE CHAPEL
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