A villa with sails overlooking the sea of Syracuse
SUL PROMONTORIO DEL PLEMMIRIO, DI CUI PARLA VIRGILIO NELL’ENEIDE, L’ARCHITETTO MARIO RIZZA HA REALIZZATO UN PROGETTO MODERNO CHE SI PERDE NELL’ORIZZONTE DI CAPO PASSERO
Sul promontorio del Plemmirio, la riserva naturale di cui parla Virgilio nell’Eneide, e che abbraccia l’isola di Ortigia, sono nate negli ultimi anni le ville più moderne e panoramiche dell’ex colonia greca, meta di un turismo internazionale e candidata a città italiana della cultura nel 2024. Una di queste costruzioni, villa Serena, è stata oggetto di una profonda reinterpretazione architettonica da parte dello studio dell’architetto Mario Rizza coadiuvato dalla professionalità dell’impresa Teamnetwork di Siracusa. “L’intervento aveva l’obiettivo di attrarre la bellezza della po
sizione valorizzando il fascino del paesaggio circostante della riserva marina protetta del Plemmirio in rapporto con le forme abitative, cercando di dare maggiore rilievo alle luci e alle atmosfere delle diverse fasi stagionali”, spiega a Ville&Casali l’architetto Rizza.
Un terreno con pendii ripidi e rocciosi era il punto di partenza per pianificare il progetto di una casa edificata negli anni settanta. L'edificio emerge dal terreno con due volumi che si fondono tra loro, ben adattandosi alla topografia del luogo. Le falde dei due pezzi nascono con i bordi di ciascuno dei volumi reciprocamente allineati e incastrati tra loro, generando un sistema di vele che produce ombre in grado di dare profondità alla facciata. Al piano di accesso sono ospitati gli spazi principali della casa: soggiorno, sala da pranzo, cucina, wc, due camere matrimoniali e bagni. Tutti proiettati verso l’esterno e la piscina. “E così ci si incanta davanti al mare d’inverno, si sente forte il profumo del sale, e ci si perde negli orizzonti infiniti che guardano l’intera costa di un largo tratto di mare che arriva sino ed oltre Capo Passero, punta estrema meridionale della Sicilia”, dicono i proprietari entusiasti. La parte predominante della casa non è una sola, ma è rappresentata da un gioco di colori e materiali e di rapporto esterni-interni che rendono un tutt’uno lo spazio percepito.
Dalla roccia parte un segno che ricuce la costruzione di un bianco candido, il tetto è sormontato da una serie di pannelli fotovoltaici integrati neri opachi, senza effetti specchianti, che rendono la villa unica. I pavimenti esterni e interni sono in resina di un colore azzurro cielo che a seconda dell’inclinazione della luce diventa più bianco durante il giorno e più azzurro quando il sole sale o scende. Capperi, palme nane tra le rocce, oleandri fioriti e ulivi selvatici, insieme ad un giardino d’acqua, circondano la casa rendendo la prospettiva dalla costruzione verso il mare una distesa che invita lo sguardo verso l’orizzonte. Effetto creato con una dimensione ampia dello specchio d’acqua, con poca profondità e con un colore del fondo che si lega perfettamente con quello del mare. Sul lato estremo un lunghissimo sfioratoio d’acqua toglie l’ostacolo del bordo verso il mare.
La villa all’interno mostra linee semplici, nel rispetto della struggente bellezza della natura esterna.
Linee pulite, luci nascoste in sapienti fenditure sui controsoffitti ed enormi vetrate ad alte prestazioni termiche e acustiche consentono alle quattro camere di essere ognuna proiettata verso il panorama.
All’esterno le rocce e la casa consentono molti spazi da vivere durante i diversi orari della giornata e anche in funzione della temperatura e della direzione del vento.
“È una casa che ti accoglie e ti abbraccia senza soffocare, ma piuttosto ti culla invitandoti alla continua meraviglia dei sensi”, dicono i proprietari. “La vista con i suoi panorami e colori, il tatto con i materiali naturali, l’olfatto con i suoi giardini autoctoni, l’udito con il vento che porta la vita del mare, e il gusto con il sale che prepotente si sente nel proprio corpo”. Insomma, una riuscita ed elaborata interpretazione di come un posto magico possa raccontare a chiunque lo viva molte più cose di una semplice casa.