“SONO UN FAN DELLA CUCINA A VISTA”
PROTAGONISTA DELLA SCENA CREATIVA DELLA PROGETTAZIONE RESIDENZIALE E RETAIL, L’INTERIOR DESIGNER ANDREA CASTRIGNANO PARLA DELLA SUA IDEA DI CASA
Fautore e divulgatore di una visione anglosassone dell’home decoration, affinata durante un ricco percorso professionale, dal 1997 Andrea Castrignano combina progettazione chiavi in mano e consulenza a tutto tondo con l’attività di affermato influencer nel mondo dell’interior design. Ha ideato e conduce il programma “Cambio Casa, Cambio Vita!”, docu-reality dedicato al mondo dell’interior design che dal 2021, dopo dieci edizioni sul piccolo schermo, è sbarcato sul web con un nuovo format crossmediale ancora più coinvolgente e ricco di contenuti. Nel 2017 ha dato vita al suo secondo programma, “Aiuto! Arrivano gli ospiti…”, format televisivo che abbina food e design, condotto insieme
“I AM A FAN OF OPEN-PLAN KITCHENS” A LEADING FIGURE ON THE RESIDENTIAL AND RETAIL CREATIVE DESIGN SCENE, INTERIOR DESIGNER ANDREA CASTRIGNANO TALKS ABOUT HIS VISION OF HOME
a importanti Chef. Autore di libri dedicati al mondo dell’interior design, Castrignano ha creato anche il primo interior design blog, piattaforma web dedicata al mondo dell’architettura e dell’interior design. Seguitissimo sui social, collabora con diverse aziende progettando collezioni in esclusiva, di cui segue in prima persona la realizzazione e la messa in produzione.
Ville&Casali ha chiesto a Castrignano qual è oggi la sua idea di casa.
“Conduco una “strenua lotta” contro il total white, il colore secondo me è un elemento importante per definire l’immagine e l’identità di una casa. E sono un fan della cucina a vista, grande e abitabile, un’e
manazione degli ambienti dei vasti appartamenti urbani della seconda metà del secolo scorso, come quello per intenderci che fa da sfondo al film “La famiglia” di Ettore Scola, crocevia delle attività quotidiane degli abitanti della casa: un luogo vivo di incontro affettivo e uno scenario inclusivo che aiuta a stemperare conflitti e tensioni. Poi è importante anche considerare l’esterno come parte integrante di una residenza”.
Negli ultimi due anni l’attenzione per la casa si è alzata, grazie anche al fatto di averla vissuta intensamente durante la fase acuta della pandemia.
Oggi, dal suo osservatorio privilegiato, c’è da parte del pubblico un ambiente preferito?
“Il questo momento i desideri della gente si concentrano sul bagno, ancor più che sulla cucina. È considerato un luogo di cura di sé e di benessere cui dedicare risorse e un po’ di spazio in più, quando è possibile. Piace molto anche l’idea del bagno di cortesia, un’attenzione verso gli ospiti che può essere risolta anche in pochi metri quadrati. Basta scegliere con cura gli accessori giusti”.
Quali sono i punti cardine del suo metodo progettuale?
“In generale sono un grande curioso, mi piace la ricerca eclettica che ruota attorno al mio lavoro, scoprire materiali e soluzioni da sperimentare nei progetti. Il cliente poi ama le novità, ma il mio approccio non è favorevole tout court all’abbandono del vecchio a favore del nuovo. Non è sempre necessario per creare la casa dei propri sogni. Credo sia importante anche saper applicare accorgimenti progettuali che diano una nuova identità a un luogo che già esiste. Per questa attitudine a rivedere quello che c’è sotto una nuova luce spesso i clienti si sorprendono e poi…ringraziano”.
Qual è il suo rapporto con loro?
“Il mio ruolo è particolare, a volte ha dei punti in comune con quello dello psicologo, se non del ‘mediatore famigliare’… Si entra nella sfera intima dei clienti, li si aiuta ad esprimere anche i desideri inespressi. La casa è un luogo di verità, ci si vuole sentire liberi e protetti. Io applico il mio stile, ma devo rispettare l’identità delle persone e trasferirla alla loro abitazione. È un lavoro sottile e interessante”.
La sua attività ha anche un versante significativo rivolto ad alcune aziende che operano nel settore…
“Sono collaborazioni che durano nel tempo, e in alcuni casi sfociano anche nella progettazione di elementi nuovi, basate su fiducia e stima reciproche che trasmetto ai clienti proprio perché sono reali. Non riuscirei a proporre prodotti in cui non credo. Devono, prima di tutto, piacere a me”.