Vinile Monografie

MINA FOR YOU

- Lucio Mazzi

PDU, 1969

I Won’t Cry Anymore / No Arms Can Ever Hold You / I Should Care / Lazy River / You’re Mine You / Can’t Help the Way I Am / I Want to Be Loved / And My Heart Cried / That Old Feeling / The Man That Got Away / Johnny Guitar / I’ll Never Be Free

Mina in inglese. Era già successo che la Tigre cantasse in inglese (sin dai tempi di Baby Gate, seppure con una pronuncia un po’ così…), ma non per tutto un album, come avvenne in questo, uscito nel settembre del 1969, poche settimane dopo il suo primo grande successo a 45 giri targato PDU (Non credere) e poche settimane prima dell’album di fine anno …BUGIARDO PIÙ CHE MAI… PIÙ INCOSCENTE CHE MAI…, segno di un’attività frenetica (in quel periodo Mina lavora anche molto in television­e). Per confeziona­re questo lavoro, Augusto Martelli (che con lo pseudonimo Bob Mitchell produce, arrangia e dirige l’orchestra) recuperò alcuni brani già pubblicati in DEDICATO A MIO PADRE (1967), vi unì la traduzione in inglese di Un colpo al cuore (Can’t Help The Way I Am) e un pugno di classici americani. Già pubblicate nel ’67 sono I Should Care, uno standard del 1944 ripreso da decine di interpreti (Frank Sinatra, Peggy Lee, Nat King Cole), così come standard erano Lazy River di Hoagy Carmichael, il successo degli anni 30 That Old Feeling, il classiciss­imo anni 50 The Man That Got Away (cantata da Judy Garland, faceva parte della colonna sonora del film È nata una stella) e Johnny Guitar, scritta da Peggy Lee per il film omonimo. Inediti sono I Won’t Cry Anymore originaria­mente cantata da Tony Bennett e Dinah Washington, No Arms Can Ever Hold You di Pat Boone di cui il pubblico italiano conosceva la cover (Nessuno al mondo) lanciata da Peppino di Capri nel 1960 (Mina la riprenderà nel 1970), You’re Mine You, un successo di Sarah Vaughan del 1962, I Want to Be Loved (But Only By You), altro classico degli anni 40, I’ll Never Be Free, successo di Kay Starr e Tennessee Ernie Ford del 1950 e And My Heart Cried degli stessi autori di No Arms Can Ever Hold You, Art Crafer e Jimmy Nebb. L’album ebbe un buon successo (quinto posto), tanto che solo qualche settimana dopo venne ristampato. Alla fine, risultò il diciannove­simo Lp più venduto dell’anno.

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