I DISCORSI
PDU, 1969
I discorsi / Se stasera sono qui / Silenzioso slow / Non ti scordar di me / Canzone per te / Io che amo solo te / La canzone di Marinella / Roma nun fa la stupida stasera / Ma l’amore no / Il cielo in una stanza / Munasterio ’e Santa Chiara / ’O sole mio
L’iniziativa del gruppo editoriale Rizzoli-corriere della Sera di coinvolgere Mina nella realizzazione di un album di indimenticabili evergreen italiani (la cui tracklist era stata determinata dai lettori di tre seguitissime testate del gruppo, «La Domenica del Corriere», «Amica» e «La Tribuna Illustrata», che erano stati invitati a scegliere dodici canzoni da una lista di ottanta proposte) si rivelò uno straordinario successo. E una volta esaurita la tiratura prevista, la domanda del pubblico rimase altissima, al punto che la PDU decise nel 1969 di ristampare l’album con un nuovo titolo, I DISCORSI, e con una tracklist leggermente modificata: al posto di E se domani e di La musica è finita vennero infatti inserite I discorsi e La canzone di Marinella, già pubblicate in precedenza, anche su singolo. In questo modo, tutti i numerosissimi ammiratori di Mina ebbero finalmente la possibilità di gustarsi le interpretazioni della loro cantante preferita di questi autentici cavalli di battaglia della musica leggera italiana, rivitalizzati dagli scintillanti arrangiamenti di Augusto Martelli. Su tutto spiccava sicuramente Se stasera sono qui, proposta in uno spettacolare arrangiamento soul e caratterizzata da una poderosa partitura per fiati, con Mina che sporcava la sua voce tirando fuori dalla canzone un blues inaspettato ma assolutamente credibile. E poi, una deliziosa Roma nun fa la stupida stasera che viaggiava leggera su una semplice aria di bossa nova, una Ma l’amore no (un capolavoro scritto nel 1942 da Giovanni D’anzi e Michele Galdieri) velata di jazz e di violini come se fosse uno standard americano, e una Il cielo in una stanza dove Martelli sembrava quasi rendere omaggio a certi stilemi tipici di Ennio Morricone. Resta da sottolineare la versatilità di Mina, pronta a misurarsi con estrema disinvoltura sia con la canzone napoletana classica (Munasterio ‘e Santa Chiara, ‘O sole mio) che con la canzone d’autore di De André o di Endrigo ( di cui sceglie due canzoni, Io che amo solo te e Canzone per te). Come solo i grandi interpreti sanno fare.