MADAME, THA SUPREME, EMMA NOLDE E ALTRI PERSONAGGI INCLASSIFICABILI
UNA NUOVA GENERAZIONE DI CANTAUTORI SI STA AFFACCIANDO CON PREPOTENZA SULLA SCENA. I PURISTI STORCERANNO IL NASO, MA UN RICAMBIO ERA NECESSARIO.
niziamo con Emma Nolde, artista toscana classe 2000. Il suo esordio è piuttosto recente, l’album TOCCATERRA del 2020, prodotto raffinato secondo l’accezione migliore di questo termine. Un album delicato ma potente. Lo stile di scrittura di questa giovane promessa della musica italiana restituisce una serie di immagini evocative, di metafore e di rimandi preziosi. Eppure, l’album può essere compreso e fruito in modo immediato anche con un ascolto distratto. In altre parole, se deve piacere, piace subito. La voce dell’artista è precisa e controllata, ma molto espressiva. Le sonorità sono nitide, con qualche sfumatura di riverbero e più di un accenno a suoni elettronici. Emma Nolde sfugge dalle definizioni perché racconta l’equilibrio in un marasma di correnti contraddittorie. Ne sentiremo parlare ancora per molto. La stessa affermazione è valida anche per Fulminacci. Artista della scuderia di Maciste Dischi, Filippo Uttinacci, è romano classe 1997. È un cantautore completo: scrive, musica e arrangia i suoi brani. Esordisce nel 2019 con il singolo irriverente e conciso Borghese in borghese. Nello stesso anno realizza il primo album, LA VITA VERAMENTE, con cui si aggiudica la targa Tenco nella categoria Opera Prima.
«L’album di Emma Nolde può essere compreso e fruito in modo immediato anche con un ascolto distratto: se deve piacere, piace subito»
Pochi mesi ed è subito Sanremo, l’inclusione nella 71° edizione del Festival, rappresenta il suggello di un riconoscimento che è stato quasi immediato e trasversale. Santa Marinella, il brano presentato sul palco dell’Ariston, prelude alla pubblicazione del secondo album, TANTE CARE COSE. Questo disco certifica una maturazione piuttosto netta sia per quanto riguarda la composizione sia per ciò che concerne la scrittura. Fulminacci sfugge a semplicistiche catalogazioni perché la sua musica evoca sì pagine classiche della nostra canzone ma è in grado di distinguersi per una composizione personale e in continua evoluzione.
Altra personalità permeata di originalità è quella di Venerus, classe ’92 e originario della zona di San Siro. Dopo aver conosciuto e studiato le tradizioni musicali di diverse zone geografiche, nel 2018 pubblica con Asian Fake due singoli, Non ti conosco e Dreamliner. Nello stesso anno pubblica un Ep da titolo A CHE PUNTO È LA NOTTE; sono interessanti anche le numerose collaborazioni, come quella con Franco126 per un mixtape di Gemitaiz intitolato QVC8. LOVE ANTHEM, extended play del 2019, Venerus lo realizza in collaborazione col produttore MACE. Il binomio si ripropone due anni dopo col singolo Ogni pensiero vola che anticipa il primo album intitolato MAGICA MUSICA. In questo disco intervengono grandi nomi di eterogenea
«Joan Thiele ha un gusto musicale internazionale e decisamente eclettico»
provenienza come Frah Quintale, i Calibro 35, Rkomi e Gemitaiz. Nella musica di Venerus ci sono tracce di colorata psichedelia da risvolti solari e di grande capacità narrativa. Un mix ben riuscito e ipnotico. E basta ascoltare Venerus per comprendere perché si è ritagliato un posto così particolare
nella nuova scena italiana. Di musica con gli effetti speciali possiamo parlare anche a proposito di Joan Thiele, cantautrice e producer di origini italiane e svizzero-colombiane. Joan ha un gusto musicale internazionale e decisamente eclettico. È del 2016 il suo primo Ep, omonimo e anticipato dai singoli Save me e Taxi Driver. Nel 2018 Joan Thiele pubblica l’album d’esordio TANGO mentre due anni dopo, per la prima volta, adotta l’italiano per l’extended play OPERAZIONE ORO (Undamento, 2020). La commistione di stili è davvero originale, dal pop all’urban passando per il r’n’b. Ma Joan Thiele ha il talento di mescolare sapientemente tradizione e innovazione, ed è per questo che, anche lei come tanti artisti a lei coevi, non rientra in alcun genere musicale etichettabile. Torna alla discografia nel 2021 con un nuovo progetto per ora diviso in due capitoli: un singolo: ATTO PRIMO – MEMORIA DEL FUTURO e un Ep, ATTO II – DISORDINATO SPAZIO. Proseguendo in questo nuovo scenario di musica varia e indefinibile, ci si imbatte in Pietro Bianchi, meglio noto come Peter White. Artista romano classe 1996, Peter ha una straordinaria abilità nella scrittura di testi che incantano ascoltatori di diverse generazioni, gusti e attitudini. Mescolando pop e rap, arriva a pubblicare nel 2018 il singolo Narghilè. Ma
è dell’aprile 2019 il suo PRIMO APPUNTA- MENTO, album d’esordio condivisibile, gradevole e che lo rende apprezzabile a un pubblico piuttosto vasto. Supportato dai fedelissimi produttori Niagara e Polare, con la sua musica Peter White racconta una quotidianità tormen- tata da amori e inquietudini solitarie. Pubblica con Gemello il singolo Sabato Sera a cui segue il brano Rosè. Nel 2021 pubblica Gibson rotte preludio a un nuovo album. Non ci sono dubbi: Peter White sta lasciando il segno con la sua proposta trasversale che sta coinvolgendo un pubblico sempre più ampio. Arriviamo a Mara Sattei, pseudonimo di Sara Mattei. Nata a Fiumicino nel 1995, è una cantante e produttrice che ha partecipato al talent Amici nella tredicesima edizione. Sorella maggiore del noto artista e produttore tha Supreme, Mara collabora con lui nel brano “m12ano”. Nel febbraio del 2020 Mara Sattei pubblica, con tha Supreme, Nuova registrazione 527, in cui fa confluire libero il suo istinto musicale. Collabora poi con Coez nel brano Altalene, estratto dalla raccolta BLOODY VYNIL 3. Segue Dilemme Remix che inaugura la prestigiosa collaborazione dal respiro internazionale tra Mara, Louis and the Yakuza e tha Supreme. Ed è con lui che firma, assieme a Carl Brave, il brano Spigoli. È di aprile 2021 il primo singolo ufficiale di Mara Sattei, dal titolo eloquente Scusa. Il brano conferma l’attitudine compositiva intima ma incisiva della giovane artista. Mara Sattei ha un ottimo potenziale per sovvertire determinate regole dal pop-rap italiano. Doveroso citare anche Francesco Sacco, cantautore e polistrumentista milanese. Francesco ascolta tanta buona musica sin da bambino. Esordisce nel 2020 con i singoli Berlino Est e A te, che hanno anticipato il primo album ufficiale intitolato LA VOCE UMANA, scritto, arrangiato e prodotto integralmente in proprio dal cantautore lombard, seguito l’anno successivo dal singolo Pioggia d’Aprile. Animo sensibile e
«Lo stile di Madame è caratterizzato da un uso originale della metrica così come della voce»
curioso, Sacco sa come lasciar emergere le sue influenze musicali più recondite rimanendo decisamente originale. I testi dei suoi brani sono ricchi di citazioni così come di azzeccate figure retoriche. Ascoltare un album come LA VOCE UMANA equivale a vedere un film ben girato e con delle ottime sceneggiature. Ho lasciato in fondo a questo breve viaggio tra quelli che possiamo definire i nuovi cantautori, due artisti che si sono già imposti all’attenzione di un pubblico decisamente vasto, dopo aver conquistato quella degli appassionati più giovani ma non solo.
Francesca Calearo, conosciuta come Madame, nasce a Vicenza nel 2002 e prima ancora di compiere vent’anni è una rapper affermata con un certo riscontro di critica e pubblico che valica i confini nazionali. Si impone nel 2018 con il brano Sciccherie, partecipa al Festival di Sanremo nel 2021 con il brano Voce che si aggiudica il Premio Lunezia per il valore musical-letterario e il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo. Il brano ottiene lusinghieri risultati anche per quanto concerne le vendite. Dopo la conclusione del Festival, Madame pubblica il primo album eponimo, sedici tracce realizzate in larga parte con prestigiose collaborazioni. Lo stile di Madame è caratterizzato da un uso originale della metrica così come della voce. Freschi e intensi, drammatici ma radiofonici, i brani di Madame uniscono varie e difficilmente distinguibili influenze musicali che arrivano anche al pop italiano sia antico sia recente. Madame rappresenta davvero una grande sorpresa per la nostra musica, anche perché con la sua musica e la sua personalità, non ha paura di mettere a nudo le proprie fragilità, cosa che per le nuove generazioni può risultare irresistibile. E chiudiamo col già citato tha Supreme, pseudonimo di Davide Mattei, produttore e rapper classe 2001. Salito alla ribalta nel 2017, quando ha prodotto il singolo Perdonami per Salmo, tha Supreme collabora poi con vari artisti del panorama rap e trap italiano. Giunge al grande pubblico con il singolo Blun7 a Swishland, che precede l’album d’esordio 23 6451. A maggio del 2020 pubblica il singolo Spigoli, in collaborazione con la sorella Mara Sattei e Carl Brave. Tre mesi dopo è la volta di 0ffline realizzato con il rapper canadese Bbno$. Nell’ottobre del 2020 interviene nel mixtape Bloody Vynil 3. All’inizio del 2021 pubblica Warzonata, realizzato insieme a Zano. tha Supreme è un artista innovativo, protagonista di un genere musicale tutto suo e si sta rapidamente e irresistibilmente imponendo come uno degli artisti più influenti e rilevanti di questa nuova scena musicale. Raccontare il nuovo panorama musicale italiano non è facile e questa è una disamina fortemente incompleta e parziale. Nell’ambito della musica leggera e, sia chiaro, non superficiale, c’è molto da scoprire, da ascoltare e da sentire. Del resto, non crediamo ci sia una formula matematica a dire chi è o non è un cantautore. Se si volesse parlare di esponenti di spicco della nuova scena, non si potrebbe prescindere da quelli di queste pagine ma sicuramente ce ne sono molti di più e altrettanto validi, andava fatta una selezione, anche feroce ma davvero c’è molto di più, compresi alcuni grandi nomi appena precedenti che si possono già considerare capiscuola. Ne abbiamo scelti due, in qualche modo opposti ma esempi significativi del ruolo affatto secondario che rivestono nella nostra musica, Coez e Ultimo. Non resta che ascoltare e semmai allargare ulteriormente l’orizzonte. Per quanto riguarda le etichette, non sarà di certo il numero degli ascolti né quello dei brani composti a definire un cantautore, ma sarà la sua capacità di scrivere qualcosa di condivisibile e di coinvolgere gli ascoltatori, soprattutto quelli della sua generazione e magari riuscendo ad andare oltre i confini delle età.
«Non c’è una formula matematica a dire chi è o non è un cantautore»