NEVERMIND (1991)
Smells Like Teen Spirit / In Bloom / Come As You Are / Breed / Lithium / Polly / Territorial Pissing / Drain You / Lounge Act / Stay Away / On A Plain / Something In The Way
e BLEACH vendette inizialmente poco, ciò non preoccupava più di tanto i giovani boss della Sub Pop, marchio che stava costruendo la sua credibilità affidandosi a un’intera pletora di band di quell’area grigia e un po’ dimenticata d’America. Era tuttavia lo stesso Cobain a non essere soddisfatto, in cuor suo nutriva l’ambizione di uscire dalla nicchia. Supportati dai Sonic
Youth, che nei Nirvana avevano intravisto talento e genio, firmarono per la Geffen, che garantiva una buona promozione e mezzi tecnici per realizzare il nuovo album. Il leggendario NEVERMIND (1991) nacque da presupposti quindi totalmente diversi, e se al produttore Butch Vig va dato il merito di avere trovato l’equilibrio delle parti, è importante constatare che la crescita dei Nirvana fu clamorosa, sia in fase di composizione che come band, ora finalmente assestata con l’ingresso di Dave Grohl. La scrittura di Cobain è ancora a tratti criptica e oscura, ma viene compresa da un pubblico sempre più vasto che necessitava di sentirsi rappresentato. Sapremo poi quanto poco il ruolo di portavoce di una generazione si addicesse a Cobain ma ascoltando i primi epocali versi di Smells Like Teen Spirit è impossibile non rimanerne pervasi e coinvolti. È una canzone che cattura il proprio tempo, divenendo universale. NEVERMIND però è molto altro, con ogni traccia perfetta al suo posto: Lithium, l’obliqua Come As You Are, la sarcastica In Bloom e la commovente Something in the Way, andrebbero citate tutte in pratica, per il grande valore intrinseco. La melodia emerge nella sua dirompente bellezza, il suono esce fresco dalle casse e tutto appare più accessibile. Il successo fu esponenziale, con i Nirvana che, scalzando Michael Jackson, arrivarono al primo posto degli album più venduti in America. Delle 250.000 copie poste come obiettivo dalla casa discografica, il disco ne vendette solo nel 1992 la bellezza di dieci milioni, facendo irrompere il rock alternativo nel mainstream. Il tutto però finì per destabilizzare ancora di più l’animo inquieto (e afflitto da sempre più pesanti problemi con la droga) di Cobain che ben presto si ritrovò in grossa difficoltà nel gestire l’ondata di popolarità e di successo che lo travolse.