LA VITA FA LA VITA DIPENDE
Ho un debole per i dischi di Edoardo Inglese: c’è sempre qualcosa che non ti aspetti. E questo LA VITA FA LA VITA DIPENDE non fa certo eccezione. Un disco solo apparentemente sconclusionato, diviso in due parti distinte tra ineluttabile (La vita fa) e libero arbitrio (La vita dipende). E come fossero i due lati di un vinile, anche le tematiche sono perfettamente divise. La musica invece è come sempre inclassificabile tra atmosfere elettriche (Bricanto) e psichedelia ad alto tasso lisergico (La vita fa con la voce di Serena Pagnani) e ballate che arrivano da epoche lontane (Only If), blues acidi come Desto o son sogno.
La seconda parte si apre con la voce di Miriam Taglione che si intreccia con quella di Edoardo in La vita dipende, uno degli episodi più coinvolgenti del disco, ma, sia chiaro, neanche questo fornisce qualche appiglio facile all’ascolto, solo un po’. E poi improvvisamente Inglese diventa quasi canonico all’inizio de La mia zona di conforto ma è solo un attimo anche se questa seconda parte riserva forse meno sorprese rispetto alla prima. Qui tra gli ospiti anche Ludovica Valori dei Train de Ville. La chiusura è affidata a Freedominated a Schiarita,
pezzo registrato in completa solitudine.
Michele Neri