La Bottega dell’Arte
LA BOTTEGA DELL’ARTE
On Sale Music
È curioso che si debba parlare di questo album partendo dalle due bonus track, ma soltanto così si riesce a capire il percorso della Bottega dell’Arte, che all’inizio si muoveva sulla scia del rock progressivo italiano, con tanto di influssi classicheggianti e scenari musicali altisonanti. Sono queste infatti le atmosfere del loro primo singolo del 1974 per la Tomato: conteneva Addio (che già fa intuire però la svolta melodica) e Notturno per noi, una mini suite di sette minuti con le tastiere in grande spolvero che sembrano rievocare i Focus. Nel frattempo però il gruppo entra in contatto con la EMI, alla quale presenta un repertorio più orientato sul pop melodico, elegante, di facile ascolto e con un evidente punto di riferimento nei Pooh, ma non privo di elementi originali. La EMI dà loro credito e il primo singolo che esce nell’autunno del 1975, Come due bambini / Ripensare a lei, naviga subito nelle parti alte della Hit Parade. Da lì il passo verso l’album è breve e prima della fine dell’anno è pronto LA BOTTEGA DELL’ARTE, nove canzoni che danno un ritratto variegato di un gruppo che sembra non cedere subito le armi al pop da classifica, ma cerca comunque di ritagliarsi spazi di una qualche originalità. In A Cynthia, per esempio, torna ad affacciarsi il progressive, così come in Un’esistenza e in Camelot, sebbene mascherato da musica medievale con tanto di spinetta. Chiudeva il disco Mare nostrum, uno strumentale suggestivo che virava sul pop sinfonico, confermando che dal lato della tecnica musicale i componenti del gruppo si muovevano con gusto, sicurezza e competenza.
Luciano Ceri