PIERO CIAMPI
Piero Ciampi l’ha incontrato mentre prestavano il sevizio militare tutti e due a Fano. Un bel ragazzo. Si era innamorata di lui la figlia del colonnello, e Piero le scriveva bellissime ispirate lettere, che però regolarmente terminavano così: “Chiedi a tuo padre se può farmi avere il trasferimento a Livorno”. Su quella reiterata e poco simpatica chiusura, l’amore finì.
«Piero parlava come scriveva, per cui non mi rendevo conto di quanto i testi delle sue canzoni fossero poetici. Ho dovuto rileggerli recentemente per capirlo. Lui non è mai diventato famoso come gli altri, ma oggi i più giovani l’hanno scoperto e si ritrovano in lui forse più che in tanti altri, lo sentono vicino».
Nel 2017 a Reverberi è stato assegnato il premio La Canaviglia, dal comune di Livorno e su proposta del Comitato UNESCO Jazz Day Livorno. Un premio che ha anche il significato di suggellare il legame tra Gian Franco e la città di Piero Ciampi. L’anno dopo, Gianfranco ha scoperto insieme al sindaco Filippo Nogarin la lapide apposta sulla casa natale di Ciampi, a via Roma n. 1, mentre veniva suonato il tema di Fino all’ultimo minuto, canzone che interpretava Ciampi e di cui Reverberi aveva scritto la musica e Andrea Pellegrini curato l’arrangiamento. Una curiosità: Tony Cattano al trombone e Beppe Scardino al sax hanno suonato da postazioni diverse, uno dalla finestra della casa natale di Ciampi e l’altro dalla finestra esattamente di fronte, nella casa in cui vide la luce Amedeo Modigliani.