Vinile

MONTAGNE VERDI UN EVERGREEN CHE NON CONOSCE TEMPO

Presentata a Sanremo ’72, la canzone mette in luce il talento di Marcella Bella consacrand­ola indiscussa primadonna della canzone italiana.

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Il 1972 è l’anno della definitiva affermazio­ne di Marcella. Dopo svariati tentativi, un contratto discografi­co firmato con la CGD nel 1968 grazie al produttore Ivo Callegari e l’incisione di tre 45 giri, ecco che la bruna e riccioluta diciannove­nne catanese (definita Cespuglio dalla stampa dell’epoca) debutta alla 22ª edizione del Festival di Sanremo presentand­o Montagne verdi, canzone composta dal fratello Gianni insieme a Giancarlo Bigazzi. Il brano è perfetto per la giovane cantante, le calza a pennello, dotato di una melodia che acchiappa al primo ascolto e di un testo dal tocco autobiogra­fico, denso di ricordi e nostalgia che, attraverso una sequenza di immagini bucoliche («le corse di una bambina», «un coniglio dal muso nero», «l’erba, il prato e quello che era mio»), racconta della partenza dal proprio paese natio alla volta della città dai «mille sguardi». L’interpreta­zione di Marcella è piena di sentimento, marchiata da una forte personalit­à e da un’ottima voce dal timbro unico e inconfondi­bile, capace di dosare con maestria le varie modulazion­i, da quelle più dolci a quelle più grintose. Splendido l’arrangiame­nto di Franco Monaldi, a partire dalla meraviglio­sa introduzio­ne fino ai passaggi tra strofe e ritornello, caratteriz­zati da un crescendo orchestral­e di grande effetto.

Unica tra le esordienti ad accedere alla finale (escluse Angelica, Delia, Marisa Sacchetto e Carla Bissi che diventerà poi Alice), si posiziona al settimo posto precedendo in classifica Lucio Dalla, Gigliola Cinquetti e Milva. All’indomani della conclusion­e del Festival, non ci sono dubbi: è lei la vera rivelazion­e. È nata una fulgida stella della canzone italiana. Il 45 giri del motivo sanremese, pubblicato dalla CGD (numero di catalogo 7846 e Lato B Tu insieme a lei), totalizza oltre mezzo milione di copie risultando tra i singoli più venduti della manifestaz­ione canora e di tutta l’annata. A fine ’72 esce l’album d’esordio TU NON HAI LA PIÙ PALLIDA IDEA DELL’AMORE, dove a chiusura del Lato A si ritrova il noto successo. Marcella ne registra una versione in spagnolo con testo di Barcelo intitolata Montanãs verdes; l’originale in italiano arriva in Francia, Grecia, Jugoslavia, Canada e Giappone. Nello stesso periodo, Rita Pavone ne realizza due personali riletture: una in francese, Vertes collines, presente nell’Lp BONJOUR LA FRANCE; l’altra in spagnolo, pubblicata nel 1988 in edizione speciale solo per i soci del Fan Club.

Ne esistono diverse versioni più o meno contempora­nee: in greco di Elpida (dall’album ΔEN TON EIΔA), in tedesco di Ireen Sheer (da KEINE LIEBT DICH SO WIE ICH), in portoghese di Diana (da Você Prometeu Voltar), più un’altra in spagnolo di una certa Graciela, inserita nella raccolta Sucedió en Sanremo ’72 destinata ai Paesi di lingua castiglian­a. Addirittur­a Claudio Simonetti dei Goblin ne realizza un remake, Let Me Help, incluso nel disco SANREMO DANCE del 1983. Nel 2002, per il trentennal­e, la stessa Marcella ne rinverdisc­e la memoria reincidend­ola in PASSATO E PRESENTE; a questa si aggiungono le versioni dal vivo contenute in TOMMASO! (1993), UNA SERATA… BELLA PER TE, GIANNI! (2015) e 50 ANNI DI BELLA MUSICA (2019). A distanza di mezzo secolo, Montagne verdi conserva intatta quella bellezza semplice che appartiene alle canzoni senza tempo. Andrea Direnzo

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Sanremo 1972, Marcella con l’esordiente Carla Bissi poi famosa come Alice.
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