Gabriele Priolo
LA PRIGIONE DEI PUPAZZI
Autoprodotto
Quarto album per Gabriele Priolo, un concept album a raccontare in tre sezioni, ieri oggi e domani, la propria e altrui esistenza, coniugando diverse scelte semantiche e sintattiche a diverse soluzioni musicali, originali scelte melodiche a narrazioni fotografiche e incisive. L’album è quindi volutamente eterogeneo, nel passaggio del tempo e nella crescita del protagonista dalla lotta contro anni di costrizione (chiari i riferimenti a questi anni di lockdown e anticipo di guerra) alla ricerca di spazi di nuove prospettive e sviluppi, cambiamenti e rivoluzioni tecnologiche che non consentono però migliorie esistenziali. Si passa così dalle carrellate dei ricordi a ritmo rock e funk, con la forma canzone ancora abbastanza definita e la title-track a marcare il momento, a un presente indefinito e carico d’incognite, e qui si fa notare il dittico classicheggiante di La bimba e L’uomo, con la sorprendente soluzione rétro al clavicembalo e contrappunti vocali di Arianna Serra.
La sezione finale, quella futurista, è elettronica pura, spinta colonna sonora ideale per il mondo cyberpunk di William Gibson, suoni industrial e campionamenti da Edith Piaf allo scat di Lucio Dalla nei lunedì di un tempo, la fantascienza che si fa padrona dei testi.
Alberto Marchetti