Mark Weiss THE DECADE THAT ROCKED
Il Castello, euro 49,00
Benedetta quell’erba ribelle e quel tizio che, in cambio della rasatura del prato, regalò al vicino di casa adolescente una macchina fotografica da 35 mm. Quel tredicenne era Mark Weiss, che qualche anno dopo sarebbe diventato uno dei più seminali fotografi della storia del rock, con i suoi scatti finiti sulle copertine di centinaia di riviste e di dischi. Bella favola, vero? Ma non è forse una favola quella che le rockstar vivono (e ci fanno vivere) sui palcoscenici di tutto il mondo, portando ai nostri occhi un mondo fatto di adorabili eccessi? Di tutto questo racconta questo imponente e meraviglioso libro, pubblicato originariamente in America due anni fa e oggi disponibile anche in Italia. Quasi 400 pagine di grande formato, stampa elegantissima con copertina rigida e sovraccoperta per un tomo pesante che senza troppi complimenti pretenderà spazio in libreria. Non prima di aver divorato avidamente tutte le storie rock (raccontate dal giornalista Richard Bienstock) e soprattutto le immagini, ricchissime e coloratissime, dedicate prevalentemente, dopo una sezione con i primi approcci fotografici, agli anni 80, undici stagioni in totale (dal 1980 al 1990) per il periodo d’oro dell’hard rock e del metal. La camera di Weiss cattura momenti iconici ed epocali sul palco, backstage o in uno studio, passando agilmente dalla ghigliottina di Alice Cooper alla giarrettiera di Ozzy Osbourne, uno dei più immortalati. “Ho perso il
conto del numero di concerti in cui, guardando in basso, ho visto Mark correre come un metallaro e scattare quasi fosse posseduto”, scrive Rob Halford nella prefazione. Secondo Michael Anthony, “Mark era uno dei pochi eletti che poteva stare in trincea con i Van Halen: un addetto ai lavori che adottava lo stile di vita delle rockstar in tour, uno dei pochissimi a diventarci davvero amico”. Ma forse le parole che più gli rendono merito sono quelle di Gene Simmons: “La macchina fotografica è la sua chitarra”. E pochissimi sanno suonarla come lui. Mario Giammetti