Andrea Ra DIPENDENZA
Videoclip
Marcuse ci aveva messi in guardia contro «la confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà» che rischiavamo di scambiare per libertà e invece produceva rassegnazione, rimbambimento e alienazione. Non l’abbiamo ascoltato, e oggi che al conforto è subentrata la rabbia, e alla ragionevolezza solo ansia e frustrazione, è quasi impossibile discernere la “libertà da” dalla “libertà di”, capire cosa sia prioritario, cosa ci stia schiacciando in un senso di impotenza sempre più soffocante. Andrea Ra, fondatore nel ’93 degli Atto Terzo (4 album), tante collaborazioni (Fabrizio Moro, Gazebo, Camerini, Zampaglione e Pesce, Diaframma), da tempo solista (definito Les Claypool italiano e premiato nel 2017 bassista italiano alternative al Mei), non è la prima volta che parla delle dipendenze. Sguardo lucido, pieno di furia ma non di rabbia, le denuncia ancora una volta in questo videoclip: dipendenze affettive, da social, da consumo e abuso di roba che ormai non serve più ad aprire la mente, a superare the doors of perception, ma a stordirci, ad aiutarci a condurre vite finte in un mondo anestetizzato bravissimo a produrre emozioni tossiche. Alcune note: bassista, qui Ra suona anche la chitarra, mentre suo figlio è alla batteria; nel video c’è un omaggio al prof. Corrado Malanga, ex ricercatore all’Università di Pisa nel dipartimento di chimica e studioso di Ufo, fenomeni di abduction, realtà virtuale e ipnosi regressiva; il brano farà parte di un album di prossima uscita, il quarto di Ra da solista. Susanna Schimperna