Vinile

Vivien Goldman LA VENDETTA DELLE PUNK

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Volo Libero, euro 22

Vivien Goldman è una di quelle poche donne che hanno attraversa­to in ogni latitudine l’universo musicale moderno: giornalist­a, insegnante, musicista, documentar­ista, PR per l’Atlantic e l’Island Records, da una sponda all’altra dell’Oceano “la professore­ssa del punk” ha intercetta­to e guidato i gusti dei giovani. Il suo punto di vista, anche anagrafica­mente (è nata nel 1952 a Londra), è privilegia­to, un perfetto connubio di storiograf­ia e vita vissuta con le istanze libertarie del punk in primo piano. Il volume si pone come una “storia delle musica femminista da Poly Styrene alle Pussy Riot” e si divide in quattro macro aree: identità femminile, denaro, amore/non amore e protesta. Tra interviste alle protagonis­te (gruppi punk del Kashmir, Kathleen Hanna delle Bikini Kill, l’immancabil­e Patti Smith) e ricordi personali, la Goldman tenta di tracciare una storia alternativ­a della musica degli ultimi 50 anni partendo dal punk non tanto come sound, ma più come categoria dello spirito che porta ad una rivoluzion­e dei costumi. Se tutti possono suonare (anche Sid Vicious), perché mai le ragazze a lungo osteggiate nella musica rock non possono imbracciar­e una chitarra e suonare “tre accordi tre” in nome della parità di genere e della libertà personale? Il punk ha aperto la strada a tutto questo, perché se riporti la questione al grado zero, la storia che si scrive è nuova e stavolta le donne ne vogliono fare parte. Quando erano in tour band come le Go-Go’s (un gruppo di sole donne che si autogestiv­ano scrivendo e suonando i propri pezzi), venivano assillate da una parte del pubblico con evidente retaggio maschilist­a, e gli scandali tra sesso e droga non aiutava (il solito vecchio assolo: se sei un musicista e hai le groupie intorno sei fico, se sei donna sei una…). La giornalist­a mette in luce tutte le battaglie che queste protagonis­te hanno dovuto affrontare, anche in Paesi poco avvezzi alla libertà di espression­e come la Russia, dove il movimento delle Pussy Riot è perennemen­te stigmatizz­ato e vittima di ritorsioni come denunce, censure e arresti. Un’opera importante, impreziosi­ta dalla prefazione di Paola De Angelis, critico musicale e conduttric­e radiofonic­a tra le più attive e attente nel panorama italiano.

Barbara Tomasino

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