Fiore gemello
In una terra di nessuno (una Sardegna trasfigurata) una ragazza che non parla fugge inseguita da un brutto ceffo. Un giovane clandestino ivoriano la aiuta, un coltivatore di fiori la ospita. In questo contesto sarà possibile l’amore? L’esordiente regista gira con tutti i crismi, ma il risultato è un condensato di manierismo e di retorica benintenzionata. E non trova mai il tono giusto: che guardi al noir (con pedanti flashback rivelatori), che ambisca alla poesia (con banalità sull’innocenza perduta) o tenti la denuncia sociale (il cattivo è un trafficante di clandestini).