Vivere lo Yoga

L’anno che verrà

- Massimo Torriani

Lucio Dalla nel 1978 scriveva questa splendida canzone che ben si adatta alla situazione che stiamo vivendo oggi. Per dovere di cronaca riPorto due Passaggi significat­ivi: “L’anno vecchio è finito, ormai. Ma qualcosa ancora qui non va. Si esce poco la sera, compreso quanDo è Festa. E c’è chi ha messo Dei sacchi Di saBBia vicino alla finestra…” e Prosegue “Ma la television­e ha Detto che il nuovo anno porterà una trasFormaz­ione. E tutti quanti stiamo Già aspettanDo…”. Strano. Fotografa esattament­e il momento attuale. Corsi e ricorsi storici? Forse, ma, più probabilme­nte, dovremmo solo prendere atto che il cambiament­o è una costante alla quale dobbiamo abituarci. Se tiriamo indietro la lancetta del tempo scopriremo che, in ogni epoca, l’uomo ha dovuto affrontare situazioni estreme (carestie, guerre, pandemie, ecc.). Nonostante i salti tecnologic­i e la crescita esponenzia­le della conoscenza universale (grazie ai supporti informatic­i) siamo rimasti ottusament­e convinti di essere “al di sopra di tutto” e continuiam­o a recitare un mantra illusorio: «Ciò che accaDe aGli altri non mi tocca…»; «La mia realtà resterà immutata…» E invece… Eccoci qua, a fare i conti con un futuro incerto che ci spaventa e ci sconcerta. Oramai, la filastrocc­a “andrà tutto bene” non ci inganna più. Cosa fare allora? Ci mettiamo le mani nei capelli e gridando ci gettiamo nel burrone? Non penso sia la giusta soluzione. Come al solito, per uscire dalla crisi in cui viviamo, dovremo “rimboccarc­i le maniche” e, tenacement­e, risalire la china. Può sembrare estenuante questa continua lotta, ma, se ci pensiamo bene, questo è il sale della vita. Quante volte, guardandoc­i indietro, abbiamo detto «Non posso Farcela», per poi scoprire che, in un modo o nell’altro, siamo andati avanti? Anziché soffermarc­i sui problemi che dovremo affrontare focalizzia­moci sulla gioia che abbiamo provato quando abbiamo superato l’ostacolo. Non è facile, ma non ci sono altre soluzioni e se vogliamo che qualcosa cambi, dobbiamo farlo anche noi. Solo così “l’anno che verrà” non potrà più farci paura.

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