L’anno che verrà
Lucio Dalla nel 1978 scriveva questa splendida canzone che ben si adatta alla situazione che stiamo vivendo oggi. Per dovere di cronaca riPorto due Passaggi significativi: “L’anno vecchio è finito, ormai. Ma qualcosa ancora qui non va. Si esce poco la sera, compreso quanDo è Festa. E c’è chi ha messo Dei sacchi Di saBBia vicino alla finestra…” e Prosegue “Ma la televisione ha Detto che il nuovo anno porterà una trasFormazione. E tutti quanti stiamo Già aspettanDo…”. Strano. Fotografa esattamente il momento attuale. Corsi e ricorsi storici? Forse, ma, più probabilmente, dovremmo solo prendere atto che il cambiamento è una costante alla quale dobbiamo abituarci. Se tiriamo indietro la lancetta del tempo scopriremo che, in ogni epoca, l’uomo ha dovuto affrontare situazioni estreme (carestie, guerre, pandemie, ecc.). Nonostante i salti tecnologici e la crescita esponenziale della conoscenza universale (grazie ai supporti informatici) siamo rimasti ottusamente convinti di essere “al di sopra di tutto” e continuiamo a recitare un mantra illusorio: «Ciò che accaDe aGli altri non mi tocca…»; «La mia realtà resterà immutata…» E invece… Eccoci qua, a fare i conti con un futuro incerto che ci spaventa e ci sconcerta. Oramai, la filastrocca “andrà tutto bene” non ci inganna più. Cosa fare allora? Ci mettiamo le mani nei capelli e gridando ci gettiamo nel burrone? Non penso sia la giusta soluzione. Come al solito, per uscire dalla crisi in cui viviamo, dovremo “rimboccarci le maniche” e, tenacemente, risalire la china. Può sembrare estenuante questa continua lotta, ma, se ci pensiamo bene, questo è il sale della vita. Quante volte, guardandoci indietro, abbiamo detto «Non posso Farcela», per poi scoprire che, in un modo o nell’altro, siamo andati avanti? Anziché soffermarci sui problemi che dovremo affrontare focalizziamoci sulla gioia che abbiamo provato quando abbiamo superato l’ostacolo. Non è facile, ma non ci sono altre soluzioni e se vogliamo che qualcosa cambi, dobbiamo farlo anche noi. Solo così “l’anno che verrà” non potrà più farci paura.