RACCONTA LA SUA MILANO IN DIECI DOMANDE
Il luogo del cuore
Il mercato di piazza Wagner, al chiuso. Ci vado da 20 anni, mi sento a casa. E la chiesa di San Pietro in Sala, il parroco don Domenico Storri, psicologo, è davvero in gamba, con l’associazione Semprevivi aiuta ragazzi con disagi mentali.
Posti belli da vedere
Via Cappuccio. Al 13 c’è Casa Radice Fossati, palazzo nobiliare del XIII secolo. Al 5 il meraviglioso Chiostro delle Umiliate nel verde.
Cosa vorresti (che non c’è)
Più piste ciclabili. Un po’ ci sono, ma andrebbero completate. Il problema è che la maggior parte di noi non vuole rinunciare all’auto, invece in città come Londra e Parigi tantissimi usano i mezzi. Il sogno? Una ciclabile delimitata sulla circonvallazione della 90.
Cosa non ti piace.
Troppe auto sui marciapiedi, neanche a Roma. Mi piace immaginare corso Sempione come gli ChampsElysées, osservandolo da piazza Firenze, si può allungare lo sguardo fino all’Arco della Pace, al Castello, ma purtroppo le auto deturpano la vista. Il momento goloso
La pasticceria Sugar, ottima per la colazione. La cena
La Pizza, in via Sarpi. Buonissima. Impasti con farine digeribili e bufala da urlo.
Il «tuo» negozio
Raw, arredamento e interior design dell’architetto Paolo Badesco. Molto parigino, atmosfera del 900. Da vedere anche solo per farsi un giro.
Il rito della domenica
Il brunch da Cecco, col bel tempo si può pranzare fuori. E mi aspettano di notte dopo le «Iene».
Il tuo sport
Corro il sabato e la domenica presto, quando la città dorme. Dieci chilometri: Arco della Pace, doppio giro al Parco Sempione, poi Duomo, Scala, Quadrilatero e ritorno. Commovente.
Un pensiero libero
Chi l’avrebbe detto, 20 anni fa, che Milano sarebbe diventata una città con i turisti che arrivano in pullman? Tutto è possibile.