IL VIOLONCELLO DI ISSERLIS
Il violoncellista londinese Steven Isserlis lunedì in Conservatorio per le «Serate Musicali» in un recital che accosta Brahms al misconosciuto Suk (e a una novità): inviti per voi
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È uno dei grandi violoncellisti del nostro tempo, applaudito come solista, camerista o con l’orchestra, ma anche come divulgatore (fra le sue pubblicazioni «Perché Beethoven lanciò lo stufato e molte altre storie sulla vita dei grandi compositori»). Ma il londinese Steven Isserlis rifugge dagli aloni ideali di cui s’ammantano certi divi della classica: dichiara di amare i fratelli Marx, il buon cibo, i cani (e i fumetti di Fred Basset) oltre, ovviamente, la musica di cui nella sua quarantennale carriera si è fatto alfiere mai banale, con predilezione per gli autori poco noti e per le interpretazioni filologiche. Ospite delle «Serate Musicali» fin dal 1992, torna anche quest’anno e lo fa con un partner cui lo lega un rapporto di stima e amicizia: il pianista e compositore britannico Stephen Hough. Il loro recital è un paradigma dello sviluppo della letteratura cameristica romantica per cello e pianoforte che parte dalla trasposizione del sognante «Waldesruhe» dal ciclo «Dalla foresta boema» di Dvorak, prosegue con la Ballata e la Serenata per violoncello e pianoforte op. 3 del misconosciuto ceco Josef Suk, che fu allievo e genero di Dvorak; approda a due caposaldi come le Sonate di Brahms (scritte a vent’anni di distanza).
Infine, la «Sonata per la mano sinistra per violoncello e pianoforte» (l’uso della sinistra è relativo al solo pianoforte) scritta dallo stesso Hough, che la definisce una pagina «malinconica, che evoca i fantasmi di Beethoven e Dussek», e presentata con Isserlis al Kronberg Festival nel 2013. xSteven Isserlis, violoncello; Stephen Hough, pianoforte Conservatorio. Via Conservatorio 12.
Tel. 02.29.40.97.24
Quando Lunedì 2, ore 20.45 Prezzi 25/20 euro