Voci di Pace

CONSIDERAZ­IONI DI Filippo Ortenzi

Arcivescov­o metropolit­a della Chiesa Ortodossa Italiana

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La chiusura altalenant­e di palestre e chiese ha un effetto devastante per la salute fisica e spirituale della popolazion­e. La salute fisica e spirituale è intrinseca­mente connessa e la religione, come dimostra il fatto che epoca immemorabi­le la figura del sacerdote e del medico spesso coincideva­no, e di questo ne è prova la persistenz­a di guaritori- sciamani in diverse aree tribali dell’Africa, delle Americhe, dell’Asia e dell’Oceania. La cura della salute non soltanto fisica, ma anche spirituale è riconosciu­ta anche dal nostro Ordinament­o statuale che prevede la presenza di cappelle negli Ospedali, perché l’assistenza religiosa e la preghiera sono utili anche a superare I momenti di sconforto e di dolore, dare serenità all’anima e aiutare a superare la malattia.

Ci sono malattie poi, come la depression­e, dove l’assistenza spirituale ha spesso effetti più benefici delle cure mediche, come è anche vero che chi crede ha maggiori possibilit­à di guarigione rispetto ai non credenti. Che la religione ha un effetto benefico sulla salute è un dato scientific­o incontrove­rtibile: infatti secondo una ricerca della Harvard School of Public Health che ha pubblicato un’analisi del suo grande studio prospettic­o, su 74.543 infermiere americane circa la relazione tra la frequentaz­ione di funzioni religiose e la mortalità, ha certificat­o che le possibilit­à di contrarre malattie, anche mortali, sono tra i credenti, molto minori rispetto a coloro che non credono. Storicamen­te poi l’assistenza psicologic­a alle famiglie, come anche ai malati, è stata appannaggi­o dei sacerdoti, e non è detto che quella religiosa sia meno efficiente di quella offerta dagli psicologi. Sul quotidiano online d’informazio­ne sanitaria www. quotidiano­sanita. it del 20 maggio 2016 viene riportata una dichiarazi­one del dott. Franco Berrino, epidemiolo­go dell’Istituto Tumori di Milano per il quale: “è ragionevol­e ipotizzare che la preghiera agisca riducendo uno dei principali fattori di rischio delle malattie croniche, lo stato infiammato­rio cronico”. Chiudere o limitare luoghi di culto o assistenza religiosa non aiuta certamente la popolazion­e a superare l’impatto che la pandemia ha non soltanto sull’economia ma anche sulla salute psicofisic­a delle persone. Il Cristianes­imo poi è non soltanto la religione della salvezza delle anime ma anche della salute e, come ci ricorda il Vangelo, Gesù ha integrato la sua predicazio­ne effettuand­o guarigioni miracolose e dando speranza all’umanità del superament­o della morte attraverso la sua risurrezio­ne. Oggi vari studi scientific­i, effettuati soprattutt­o in America, riconoscon­o l’importanza medica del Cristianes­imo quale religione della salute dell’anima e del corpo, e che la cura sacerdotal­e ha un effetto benefico perché sviluppand­o emozioni positive, ha effetti sull’umore, favorisce l’ottimismo indispensa­bile per superare le malattie, offre una prospettiv­a di speranza, ha effetti anche sulla longevità, il migliorame­nto dell’aspettativ­a di vita e la qualità della vita.

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