VOGUE (Italy)

BEAUTY NEWS. Vietato vietare, by Vittoria Filippi Gabardi.

La maison Dior presenta Poison Girl. La seduzione è “joyful” e si apre sulle note di arancia amara. Riscrivend­o il mito

- By Vittoria Filippi Gabardi

Nel 1985, quando venne al mondo Poison, la gente correva alle Galeries Lafayette e ogni 50 secondi ne acquistava uno. Così, per due settimane. Le consumer worldwide erano state ammaliate, martellate, affascinat­e, sedotte dallo spot, firmato nientemeno che dal cineasta francese Claude Chabrol, protagonis­ta della Nouvelle Vague assieme a Rohmer e Truffaut. Il flacone ricordava una mela rossa, la prima tentatrice Eva, ma anche Biancaneve. Comunque un incantesim­o, un sortilegio, l’ubriacatur­a dei sensi. L’aria era satura di veleno, tanto che nei ristoranti di New York venivano affissi cartelli con scritto “vietato fumare e vietato Poison”. Oggi, 30 anni dopo, davanti a una di quelle insegne, c’è la modella e influencer Camille Rowe (@fingermonk­ey). Bella, giovane, mezza nuda. Fuma e se ne frega. Del divieto e di tutto. Strafotten­te, non meno audace della maliarda di Chabrol. Ha l’aria di chi sa come incantarti e far di te ciò che vuole. «Poison Girl incarna una nuova generazion­e di seduttrici», spiega il maître parfumeur della maison, François Demachy. «Ha in mano il suo destino, ma in un’ottica digitale. Mi affascina notare quanto le donne d’oggi siano a loro agio con la propria immagine, come si ritraggono sui social». Ha pensato a loro, Dior. A party girl insolenti che non hanno paura di niente, alle ventenni nate libere. Demachy, di fronte alla sfida di ripensare un sillage così celebre, non si è scomposto: «Poison è più di un profumo, è il manifesto della femminilit­à Dior. Dimentichi­amo quanto fosse audace per il suo tempo nell’affermazio­ne di una donna nel pieno controllo del suo potere seduttivo. Non solo la fragranza era sorprenden­te, lo era anche il nome». Il nuovo veleno non frena le intenzioni: è un floreale ricco e diabolico e si annuncia prepotente. L’ispirazion­e nasce da un ricordo d’infanzia: i petali di rosa di maggio cristalliz­zati nello zucchero, tipici di Grasse, dove l’artista è cresciuto. «La cosa più difficile era mantenere la firma Poison e farla diventare estremamen­te moderna». La composizio­ne è scaldata da fava tonka del Venezuela; accoglie la poetica di Demachy concentrat­a sugli opposti: «L’aspetto floreale si combina con note dolci e amare, cenni balsamici e sexy vaniglia. Il jus diventa così piccante, charming e seduce con gioia di vivere, l’essenza di arancia amara è un manifesto del buonumore», conclude Demachy. Quello di chi balla, la notte, sul rooftop della Boom Boom Room a NY, come nello spot. Di chi ha tutta la vita davanti e se la gode, senza pensieri. Ecco perché dicono tutte #Iampoison.

 ??  ?? Poison Girl, eau de parfum, di Dior si apre su note di arancia amara, le unisce a quelle di rosa risveglian­do la sensualità della fava tonka del Venezuela. Infine contiene un sentore di vaniglia e l’aspetto balsamico del tolù, che scalda il fondo del sandalo dello Sri Lanka. Foto courtesy Christian Dior Parfums, immagini tratte dallo spot girato a New York dal regista So Me, con musica di Brodinski.
Poison Girl, eau de parfum, di Dior si apre su note di arancia amara, le unisce a quelle di rosa risveglian­do la sensualità della fava tonka del Venezuela. Infine contiene un sentore di vaniglia e l’aspetto balsamico del tolù, che scalda il fondo del sandalo dello Sri Lanka. Foto courtesy Christian Dior Parfums, immagini tratte dallo spot girato a New York dal regista So Me, con musica di Brodinski.
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