EXHIBIT TO GO. Nuggets of happiness, by Lisa Corva.
Felicità allo stato… grafico. Il designer Stefan Sagmeister espone slogan-mantra, video, sculture gonfiabili in una mostra che condensa la sua personale idea della gioia
Che cos’è la felicità? Stefan Sagmeister se l’è chiesto per anni e ha trasformato le sue domande – e risposte – in una mostra, l’immaginifico “The Happy Show” ora al Mak, il museo di arti applicate di Vienna (fino al 28-3; poi sarà a Francoforte, al Museum Angewandte Kunst). Mostra è una parola riduttiva, e in effetti è difficile incasellare il lavoro di Sagmeister, uno dei più celebri e imprevedibili graphic designer del mondo. Nato in Austria, vive da anni a New York, e da lì crea, inventa, disegna e, a modo suo, distribuisce pillole di bellezza e felicità. O forse caramelle: in uno dei punti clou della mostra, Sagmeister ha piazzato infatti un distributore dei bonbon che più lo rendono felice (vengono dall’Indonesia e sanno di zenzero). E poi slogan-mantra disegnati sulle pareti, sulle porte dei bagni, sulle uscite di sicurezza (“Every exit is a start”), o dipinti in oro su un muro al sole, finché la scritta scompare, con un messaggiometafora: “Complaining is silly, either act or forget”. E ancora video grafici con palloncini colorati (“If I don’t ask, I don’t get”), e video-happening. Come quello in cui il designer-artista si sforza di fermare una sconosciuta per strada a New York, prima solo con un complimento, poi con un fiore in mano: piccolo buffo tentativo di dimostrare che distribuire a casaccio, totalmente random, gesti di gentilezza a sconosciuti, può anche aumentare il grado di happiness personale. Risultato? Si esce dalla mostra, che è tra l’altro un tripudio di energizzante giallo, con qualche frasemantra da instagrammare o segnare sull’agenda, o semplicemente da far decantare. Pensieri di saggezza pop, semplici e facili come caramelle, ma che ri- mangono dentro. Non è un caso che Sagmeister stia ricevendo un numero incredibile di feedback dai visitatori. «Forse il messaggio che più mi ha colpito», racconta, «è quello di un ragazzo di quattordici anni. Mi ha scritto una mai l raccontandomi che, dopo aver visto la mostra, ha trovato il coraggio di dichiararsi alla ragazza che gli piaceva. E tutto è finito nel primo bacio. Non è male impegnarsi in un progetto grafico e scatenare simili reazioni!». Eugenio Montale ha scritto uno dei più begli incipit sulla felicità: «Felicità raggiunta, si cammina per te sul fil di lama. / Agli occhi sei barlume che vacilla, / al piede, teso ghiaccio che s’incrina; / e dunque non ti tocchi chi più t’ama». Conosceva questi versi? «Purtroppo no. Sarebbe stato meglio averli letti prima, mi sarei risparmiato un sacco di ricerche...», ride Sagmeister. Che, nelle sue peregrinazioni in cerca di gioia, ha compiuto anche un viaggio-ritiro in un ashram orientale dove è stato per molti giorni in assoluto silenzio: tutto documentato in un video. Prima di salutarlo, gli chiediamo di raccontarci un piccolo gesto felice fatto o ricevuto oggi. «Quando torno a casa tardi, passo spesso davanti all’ospedale qui accanto. Il custode mi sorride sempre e mi saluta nella notte e questo mi scalda sempre il cuore. E un’altra piccola cosa: un’amica mi ha appena scritto per segnalarmi delle lenzuola che mi potrebbero piacere». Sì, piccoli momenti di trascurabile felicità. Come una caramella allo zenzero.