SCREEN REPORT. (Extra)ordinary life, by Simona Siri.
Se non puoi scavalcare la montagna, passaci sotto: così Joy Mangano, inventrice, ha gettato le basi di una vita felice. Ora spera che la sua storia (al cinema) ne ispiri altre
È cominciato tutto con uno straccio per pulire i pavimenti. La storia di Joy Mangano – da mamma divorziata con tre figli da mantenere a inventrice di successo e imprenditrice milionaria – è una specie di favola di Cenerentola con, al posto della scarpetta, un mocio miracoloso per strizzare il quale non occorre più chinarsi né sporcarsi le mani. Una storia così incredibile e ispirazionale da essere diventata un film, “Joy”, diretto da David O. Russell (“Il lato positivo”, “American Hustle”), con Jennifer Lawrence. Che per l’interpretazione di Joy ha ottenuto un Golden Globe e la sua quarta candidatura all’Oscar (uno l’ha vinto proprio con “Il lato positivo”). Ci racconta la vera Joy: «Il film è fantastico e mi piace pensare che non sia solo su di me, ma che tocchi momenti della vita di ognuno, che emozioni e doni energia, speranza. D’altronde il mio motto è: se non puoi scavalcare la montagna, pas- saci sotto». Che poi è lo spirito con cui questa bionda signora italoamericana nata a New York ha sempre affrontato la vita: mai arrendersi, perché c’è sempre un modo per fare le cose e se non c’è, lo si inventa. Esattamente come il
Miracle Mop, la prima sua invenzione in assoluto, un’idea arrivata quando aveva 33 anni e neanche i soldi per pagare l’affitto, e che poi ha cambiato la vita a tre generazioni di donne, casalinghe o meno (non importa, perché un pavimento da lavare prima o poi tocca a tutti). «Sono una che non molla, fa parte di me. Anche quando, da bambina, mi dicevano che ero strana perché creavo oggetti che non esistevano». O quando, anni dopo, è dovuta andare lei stessa in tv a mostrare l’uso dello straccio e, grazie alla sua passione, in mezz’ora ne ha venduti 18 mila (una decade dopo, saranno 10 milioni in un solo anno). «La domanda che mi faccio sempre quando penso a una nuova invenzione è: a chi può giovare? E poi: può migliorare la vita delle persone? Se la risposta è sì, allora so di essere sulla strada giusta. Per me il successo non sono i soldi, ma aiutare la gente a vivere meglio». E, così facendo, aver trovato la formula della felicità. «Siccome sono donna, madre e imprenditrice, tutti mi chiedono come sia riuscita a conciliare carriera e lavoro, che è poi la sfida più difficile per ogni donna. La mia teoria è che, invece di cercare un equilibrio, bisogna mettere tutto insieme. I miei figli, per esempio, lavorano con me da sempre, e così la mia migliore amica. Piuttosto di vivere due mondi separati e due vite che fanno fatica a incontrarsi, io ne ho una che comprende tutto, lavoro e famiglia». Da semplice imprenditrice, Joy è diventata anche una guru e un esempio per milioni di donne: «Nei discorsi che faccio in pubblico insisto sempre su un punto: l’onestà. Non conta quale sia il tuo lavoro, ma solo che tu lo faccia al massimo delle tue possibilità e con la più alta etica possibile. Il più grande segreto è anche il più semplice: fare ciò che ci rende davvero felici. Non è vero che tutte le torte di mele sono uguali, quella fatta con passione è più buona. E questo vale per qualsiasi lavoro. Vale per la vita intera».