lawrence ferlinghetti
Passioni, piaceri, paure: confessione d’autore liberamente ispirata al questionario di Proust.
Il tratto principale del mio carattere.
Sono spensierato.
Lo stato del mio spirito. Folle.
Quel che apprezzo di più nei miei amici.
L’amicizia.
Quel che c’è di male in me. Scaccomatto.
Quel che detesto più di tutto. Scaccomatto.
Un talento o una qualità fisica che vorrei possedere.
La genialità.
Che cosa cerco di più in un romanzo. L’illuminazione. Il luogo dove sono stato più felice di lavorare. Certamente Parigi.
Il libro che ha avuto il maggiore impatto sulla mia vita. “Dedalus. Ritratto dell’artista da giovane” di James Joyce (in Italia tradotto da Cesare Pavese e pubblicato nella Piccola Biblioteca Adelphi, ndr).
I miei artisti preferiti. Me stesso.
Il mio poeta preferito. Dylan Thomas, assolutamente.
Il mio sogno di felicità.
Non la dimenticherò mai... qual era il suo nome? La cosa più preziosa che possiedo.
La memoria.
Il modo migliore di passare il tempo.
Ammazzando il tempo.
Il mio miglior pregio. Gli occhi azzurri.
Il mio motto nella vita. Mangia bene, ridi spesso, ama molto, e don’t fuck up!
Un personaggio che metterei sulla copertina di Vogue. Mamma mia! (è un’esclamazione!). •