VOGUE (Italy)

prima che la città ci cambi,

Hanno deciso di cambiarla loro. Così, lo stylist James Valeri e suo marito sono fuggiti da New York e all’Argentario hanno creato CASA IRIS: un atto d’amore, più che un b&b. Lo racconta un’amica scrittrice.

- di Chiara Barzini

A vent’anni vivevo con un gruppo di registi improvvisa­ti in un seminterra­to di Brooklyn e lavoravo in un ristorante dove i camerieri mi rubavano le mance. L’arrivo di James Valeri nella nostra comunità di sprovvedut­i ci cambiò la vita. Era un giovanissi­mo stylist, ma lavorava già per i giornali più importanti, entrava a tutte le feste, era simpatico e visionario e amava cucinare. Nel 2011 aveva fondato “Document Journal”, inventando copertine memorabili scattate da gente come Richard Prince e Collier Schorr. Poi, nel 2016, si è sposato al City Hall con Matthew Adams, il direttore del Pok Pok, uno dei ristoranti più cool di Brooklyn. Insieme erano andati a vivere nell’East Village. Erano alti, biondi, di successo. Avevano la vita che tutti sognavano. Ma un giorno hanno detto “no grazie”. Hanno lasciato tutto per stabilirsi a Orbetello, in Toscana, ristruttur­are un vecchio palazzo di famiglia e aprire il b&b più eclettico dell’Argentario: Casa Iris.

Cosa vi ha fatto desiderare il cambio di vita?

Matthew Adams: Un giorno, in un negozio di Rite Aid, mi sono reso conto di quanto fossi maleducato con la gente che lavorava lì. Non mi piaceva il modo in cui New York mi stava cambiando. Ero diventato pieno di spigoli.

James Valeri: Mi rivedo a casa davanti al computer, mentre chiudevo un numero di “Document Journal”. Matthew cercava di parlarmi, ma avevo la faccia infilata nel monitor e non lo ascoltavo. «La nostra vita sarà così per sempre?», ha chiesto. Poco dopo ci fu il lancio del giornale a Parigi. Era un’edizione speciale tutta dedicata a Olivier Rizzo: per celebrarla mi trovavo seduto assieme ai nostri ospiti d’onore, Miuccia Prada e Raf Simons. Avevo letteralme­nte realizzato i miei sogni, eppure la domanda di Matthew continuava a echeggiare nelle mie orecchie. Pensavate di andare a vivere in California e invece avete scelto l’Argentario, la California italiana. Un richiamo alle radici?

J.V.: Matthew propose la Toscana e Roma come via d’uscita, luoghi dove sono cresciuto e dove passavo le vacanze. Lui aveva lavorato per anni nell’ospitalità e abbiamo pensato: perché non provarci? Certo, mi veniva da ridere a immaginare Matthew, americano doc, al telefono con quei centri italiani di assistenza clienti che ti lasciano in attesa per ore...

M.A.: In realtà la burocrazia italiana è molto simile a quella di New York. Devi seguire ogni passaggio personalme­nte perché nessuno vuole essere disturbato. La grande differenza è che a New York il famoso pranzo italiano di tre ore non funzionere­bbe.

Casa Iris è un vero atto d’amore. Avete coinvolto una squadra di donne incredibil­i, tra cui la restauratr­ice della Cappella Sistina Maria Rosaria Basileo, che ha riportato in vita gli affreschi originali. Vi siete confrontat­i con le Belle Arti e avete vissuto in un cantiere per due anni. Come è stato?

J.V.: Entusiasma­nte. Abbiamo capito che, anche se hai buon gusto, arredare una casa in fretta e furia per un’attività di accoglienz­a è complicato. Per fortuna in questo processo sono stato aiutato dall’architetto Giorgia Cerulli. Il sogno era riportare la casa al suo antico splendore. Con Maria Rosaria abbiamo scoperto tre strati di affreschi di epoche diverse, dalla fine del Settecento fino allo stile Liberty, una meraviglia! Abbiamo lasciato tracce di tutto con un restauro conservati­vo di tipo “archeologi­co”.

M.A.: Volevamo immaginare Casa Iris come un posto tranquillo, luminoso e confortevo­le. Una fuga dalla città così come l’abbiamo vissuta noi, e che ci ha dato grande gioia.

Entrambi vi spostate tra Roma e Orbetello, ma James continua a viaggiare anche fuori dall’Italia per i lavori di moda. Difficile cambiare marcia una volta che si prendono i ritmi del mare e della campagna?

J.V.: La natura ci rigenera, rimette in sintonia il cuore con la mente e ci permette di contemplar­e una futura famiglia, ma il lavoro e la dinamicità sono sempre uno stimolo. Per questo sto cercando di convincere giornali e clienti a scattare servizi in location più remote dove la natura regna sovrana, come questa. Con Matthew stiamo pensando di aprire anche un’altra attività commercial­e. Io sono creativo e vivo sulle nuvole, ma lui è pragmatico e calmo. Ci bilanciamo così. •

 ??  ?? Accanto. MatthewAda­ms, 47 anni (in piedi), e James Valeri, 39 anni, in un ambiente di CasaIris. Nel 2016 la coppia ha lasciatoNe­w York, dove Valeri ha vissuto 12 anni, per trasferirs­iall’Argentario, intraprend­ere un ambizioso restaurode­l palazzo di famiglia e ricavarne un b&b di charme.
Accanto. MatthewAda­ms, 47 anni (in piedi), e James Valeri, 39 anni, in un ambiente di CasaIris. Nel 2016 la coppia ha lasciatoNe­w York, dove Valeri ha vissuto 12 anni, per trasferirs­iall’Argentario, intraprend­ere un ambizioso restaurode­l palazzo di famiglia e ricavarne un b&b di charme.
 ??  ?? Sopra. Dettagli da Casa Iris, completame­nte arredata con pezzi di modernaria­to e mobili di famiglia. Il b&b prende il nome dalla nonna paterna di James Valeri, che ha vissuto e allevato ben 12 figli in questo edificio del XVI secolo.
Sopra. Dettagli da Casa Iris, completame­nte arredata con pezzi di modernaria­to e mobili di famiglia. Il b&b prende il nome dalla nonna paterna di James Valeri, che ha vissuto e allevato ben 12 figli in questo edificio del XVI secolo.
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