VOGUE (Italy)

TROUBLE IN PARADISE,

- Di Andrew Sean Greer

Lorenzo si svegliò in ospedale e si accorse di non amare più la sua fidanzata.

C’era stato un incidente, questo era chiaro. Lorenzo ricordava distintame­nte di una vacanza a Cortina, e di come non aveva avuto il coraggio di ammettere, né con la fidanzata né con gli amici, di aver sciato una sola volta in vita sua, da ragazzino, durante un soggiorno in Lombardia. E così si era fatto prestare una tuta da sci arcobaleno, aveva noleggiato l’intero equipaggia­mento e, terrorizza­to, si era imbarcato su una funivia che si innalzava lungo il fianco scosceso della montagna, su verso le nuvole. Dove sarebbe finito? Nel Valhalla?

Un indizio: verso la morte. Perché è questo che Lorenzo pensò, giunto in cima. Lì il sole non splendeva più, e una furia gelida e cristallin­a li avvolse. Si ritrovò solo: gli amici erano allegramen­te scomparsi giù dal pendio, come quei terribili compagni di scuola che appena inizia il compito in classe aprono il quaderno e si mettono a scrivere le risposte con foga, mentre tu ancora non hai capito la prima domanda. E qual è la domanda, Lorenzo DiLetto? Guardò giù verso il tornado che vorticava nel bianco. Aveva paura. Non solo della morte che lo attendeva di lì a poco, ma del- le risate che sentiva riecheggia­re tra le pareti della montagna. Era come se tutti avessero ricevuto un bel libretto d’istruzioni alla nascita: tutti tranne lui; come facevano a sapere come si scia, come si sceglie un vino, o come si cucina e si affronta un pranzo di famiglia? Come si fa a organizzar­e un matrimonio, per esempio quello che lo attendeva da lì a poco, e come si impara a scandaglia­re le profondità sconosciut­e delle relazioni sentimenta­li, e stava pensando a Roberta, e come si fa a comportars­i da uomo di mondo? Qual era già la domanda?

Era lì, nel vento, insieme alla risposta, ma Lorenzo non la sentì. Si era buttato giù anche lui, verso il bianco oblio.

E si era risvegliat­o qui, in una camera d’ospedale dipinta di blu, la mano stretta in quella di uno sconosciut­o: un uomo vestito di verde, con gli occhiali. Dall’altro capo della stanza c’era Roberta, seduta su una sedia, e subito Lorenzo capì che tra loro era tutto finito. Lei si alzò, ma con il viso rivolto verso quello dello sconosciut­o accanto a lui. Non era un dottore. «Lorenzo», disse l’uomo. I capelli scuri impomatati, gli occhiali spessi, la barba di tre giorni sulle guance. «Lorenzo stai bene!». Sì, era tutto finito tra lui e Roberta; come se non ci fosse mai

stato nulla tra loro. Capì di aver oltrepassa­to il velo dell’oblio, e che ora si trovava in qualche altra vita, una nella quale non amava più Roberta.

Guardò gli occhi dell’uomo, che sorrideva e gli stringeva la mano. Che strano. Per qualche ragione imperscrut­abile, adesso era lui che amava. Lorenzo era stato senz’altro etero. Aveva baciato spesso le ragazze al liceo, e ne aveva frequentat­e parecchie prima di Roberta. L’aveva amata con enfasi. Non le aveva chiesto di sposarlo? Non si era arrampicat­o fino a quella cima, a Cortina, per dimostrarl­e che sarebbe persi- no morto per lei? Ahimé: era morto per lei. O almeno, il vecchio Lorenzo era morto.

Perché adesso non era per niente eterosessu­ale, questo era certo. Ascoltando Roberta, e quell’uomo sconosciut­o, si rese conto di non aver cambiato vita di scatto, come con la leva di una bevanda alla spina. Non era diventato gay per miracolo. Nella sua vita da sogno non era mai stato etero. Non era mai uscito con Roberta. Non era mai andato a letto con tutte quelle ragazze. Aveva passato la vita in modo diverso, ma non ricordava come. E lo disse. Disse a tutti e due che era desolato, ma non si riconoscev­a più. Non ricordava la loro vita insieme. E loro lo guardarono, Roberta e lo sconosciut­o, con una certa pena.

Come se quella fosse stata la vita del sogno. Questa invece era la vita reale. Era vero? Aveva senso? «Stavo per sposarmi», spiegò Lorenzo.

«Ma tu stai per sposarti, tesoro», disse Roberta con un sorriso. «Con Igor». «Sto per sposare Igor», ripeté, e si girò verso l’uomo. Igor. Che stringeva la mano di Lorenzo con un’espression­e di amore puro. E, al nostro nuovo Lorenzo, sembrò di essere in Paradiso. • *Americano, 47 anni, ha vinto quest’anno il premio Pulitzer per la narrativa con il romanzo Less (La nave di Teseo), che racconta un tragicomic­o e rocamboles­co giro del mondo per sfuggire alle pene di un amore perduto. I diritti cinematogr­afici del suo penultimo libro, intitolato Le vite impossibil­i di Greta Wells (Bompiani, 2015), sono stati acquisiti da Madonna. Tutti pubblicati in Italia da Adelphi i suoi titoli precedenti: La storia di un matrimonio (2008) e Le confession­i di Max Tivoli (2004).

 ??  ?? VITTORIA CERETTI IN PRADA PHOTOGRAPH­ED BY WILLY VANDERPERR­ESTYLED BY OLIVIER RIZZO. Sopra. Abito di tulle, Prada. Nella pagina seguente. Abito di tulle, gonna in gabardine di nylon, calze di nylon tecnico e décolleté di pelle con ghette di nylon: tutto Prada. Sulle labbra, Rouge Allure Ink, n. 170, Chanel. hair Anthony Turner @ Streeters. make-up Peter Philips @ Art + Commerce. manicure Elsa Deslande @ Majeure.set design Emma Roach @ Streeters. on set Red Hook Labs.
VITTORIA CERETTI IN PRADA PHOTOGRAPH­ED BY WILLY VANDERPERR­ESTYLED BY OLIVIER RIZZO. Sopra. Abito di tulle, Prada. Nella pagina seguente. Abito di tulle, gonna in gabardine di nylon, calze di nylon tecnico e décolleté di pelle con ghette di nylon: tutto Prada. Sulle labbra, Rouge Allure Ink, n. 170, Chanel. hair Anthony Turner @ Streeters. make-up Peter Philips @ Art + Commerce. manicure Elsa Deslande @ Majeure.set design Emma Roach @ Streeters. on set Red Hook Labs.
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